Jasmine Paolini (foto: depositphotos)

Il Roland Garros parla sempre più italiano.

Nel giorno in cui Jannik Sinner riposa in vista della sfida con Carlos Alcaraz in semifinale, Jasmine Paolini e la coppia Simone Bolelli-Andrea Vavassori raggiungono la finale del torneo femminile e del doppio maschile.

Una impresa doppia e inaspettata che fa sognare i tifosi e che potrebbe fare la storia. Ma anche segno di un riscatto personale all'italiana. Jasmine conquista una finale di un torneo del Grande Slam in età matura, a 28 anni, dopo una carriera disputata nell'ombra: piccola di statura ma con una determinazione che non ha eguali ha superato per 6-3 6-1 la giovanissima Mirra Andreeva.

Una rivincita sulla 'stangona' 17enne russa, una delle tenniste emergenti del circuito, che un mese fa l'aveva battuta sulla terra battuta di Madrid. "Grazie a quelli che mi seguono, anche da casa, e 'merci beaucoup' a chi è qui. Negli ultimi anni ho imparato che sognare è la cosa più importante", ha detto la tennista toscana dopo l'incontro conquistando il pubblico parigino con il suo sorriso.

E sarà festa a Bagni di Lucca, dove è cresciuta questa atleta di padre italiano e madre polacca di origini ghanesi. Jasmine un anno fa lottava per rimanere tra le prime cento tenniste al mondo, poi l'esplosione: terzo turno agli Australian Open di gennaio, vittoria del torneo Wta 1000 di Dubai e ora la finale a Parigi dove affronterò la numero uno al mondo Iga Swiatek. La Paolini è la terza italiana a centrare la finale del Roland Garros dopo Francesca Schiavone e Sara Errani. Lunedì l'italiana sarà la numero 7 al del ranking Wta. Ma non finisce qui: è in semifinale al Roland Garros anche nel doppio in coppia con l'intramontabile Sara Errani.

In finale, maschile, ci saranno invece Simone Bolelli e Andrea Vavassori. La coppia azzurra, che sogna anche di rappresentare l'Italia alle Olimpiadi e magari conquistare una medaglia, ha battuto 7-5, 2-6, 6-2 in semifinale la coppia n. 2 del seeding formata da Rohan Bopanna e Matthew Ebden: una rivincita della finale persa agli Australian Open. Una coppia italiana non era in finale al Roland Garros dal 1959. Se la vedranno sabato con i vincenti dell'altra semifinale tra le coppie Granollers/Zeballos (n. 1 al mondo) e Arevalo/Pavic (n. 9 del seeding). Era dal 1959, addirittura, che due italiani non erano in finale a Parigi. Allora in campo scesero Nicola Pietrangeli ed Orlando Sirola, battendo i fortissimi australiani Roy Emerson e Neale Fraser.

"Siamo tutti molto contenti. Spero che non sia un sogno, ma se lo è vi prego non svegliatemi", ha commentato il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, quasi preso in contropiede da tanta abbondanza. "Non capivamo perchè non trovavamo giocatori e c'erano sempre polemiche. Oggi francamente non ci sono parole per spiegare il perchè riusciamo a raggiungere tutti questi risultati", ha ammesso. Intanto cresce l'attesa per la semifinale del maschile tra Sinner e Alcaraz. Gli specialisti sono molto cauti sui pronostici e non si sbilanciano. Lo spagnolo, specialista sulla terra, dovrebbe essere leggermente avvantaggiato ma anche lui, come l'italiano, è reduce da un infortunio e h detto chiaramente di temere la sfida col numero 1 al mondo. Probabile che l'incontro sarà segnato dalla tenuta fisica. Novak Djokovic ha intanto postato una foto che lo ritrae in stampelle a Parigi dopo l'intervento al menisco. Il serbo non ha rivelato quando tornerà in campo ma ha detto che "l'intervento è andato bene" e che spera di rientrare "il più presto possibile". Appare difficile che ciò avvenga a Wimbledon, più probabile che il 37enne numero 2 Atp faccia rientro per le Olimpiadi, unico trofeo che manca al suo palmares.