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"Risvegliare nuove profondità".

O, ancora meglio, riscoprire ciò che stiamo facendo finta di non vedere. Questo è il motto scelto dall'Onu per la Giornata mondiale degli oceani di quest'anno. "Le conoscenze sullo stato disastroso degli oceani sono chiare. Eppure, non ascoltiamo - si legge sul portale dedicato dell'Onu -. Per motivare a uno slancio comune a favore degli oceani, dobbiamo risvegliare nuove profondità" di "comprensione, compassione, collaborazione e impegno".

Insomma, per l'Onu non c'è tempo per il 'lontano dagli occhi, lontano dal cuore'. Come dimostrano anche i più recenti dati Copernicus, secondo cui ad aprile di quest'anno la temperatura globale della superficie del mare fra il 60esimo parallelo Sud e il 60esimo Nord è stata di 21,04°C. Si tratta del valore più alto mai registrato per questo mese. E del 13esimo caso di seguito in cui la temperatura globale della superficie del mare è stata la più alta mai registrata in quel mese.

Ma il dramma dei nostri oceani non è soltanto il riscaldamento globale. Fondamentale per il futuro sarà anche la lotta all'inquinamento delle acque.