Vladimir Putin (foto depositphotos)

La Russia è pronta a un cessate il fuoco e all'avvio di negoziati se le truppe ucraine si ritireranno completamente dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson e Kiev si impegnerà a non aderire alla Nato.

Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.

"Oggi facciamo una proposta reale di pace, stiamo parlando non del congelamento del conflitto ma della sua cessazione totale" ha detto Putin in merito alla proposta di negoziati a condizione che gli ucraini si ritirino da quattro regioni e rinuncino a entrare nella Nato. "Noi esortiamo a voltare la tragica pagina della Storia e ripristinare gradualmente le relazioni con l'Ucraina e l'Europa", ha aggiunto. Se l'Occidente e l'Ucraina rifiuteranno, ha avvertito Putin, si assumeranno la "responsabilità della continuazione dello spargimento di sangue".

Volodymyr Zelensky respinge la proposta di Vladimir Putin per la pace sostenendo che "non ci si può fidare". "È la stessa cosa che faceva Hitler, quando diceva 'datemi una parte di Cecoslovacchia e finisce qui'", ha detto il leader ucraino a Skytg24. "Ma no, sono bugie, bugie storiche. Dopo c'è stata la Polonia, poi l'occupazione di tutta l'Europa. Ecco perché non dobbiamo fidarci di questi messaggi, perché Putin fa lo stesso percorso. Oggi parla di 4 regioni, prima parlava di Crimea e Donbass". "A lui non importa nulla di quello che accade alle persone, è questa la faccia nuova del nazismo".

Putin - riporta l'agenzia Ria Novosti - ha dichiarato che per mettere fine all'aggressione militare contro l'Ucraina, Mosca chiede che questa abbia "uno status neutrale, non allineato", e non abbia armi nucleari. Il presidente russo chiede anche quelle che definisce "smilitarizzazione e denazificazione" dell'Ucraina. Kiev ha rinunciato alle armi nucleari nel 1994 con il Memorandum di Budapest con cui Russia, Usa e Gran Bretagna si erano impegnate a garantire l'integrità territoriale dell'Ucraina. "Naturalmente, i diritti, le libertà e gli interessi dei cittadini di lingua russa in Ucraina devono essere pienamente garantiti, le nuove realtà territoriali, lo status delle repubbliche di Crimea, Sebastopoli, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia come soggetti della Federazione Russa devono essere riconosciute", ha dichiarato ancora Putin secondo Ria Novosti sostenendo che "queste disposizioni basilari e fondamentali dovranno essere registrate sotto forma di accordi internazionali fondamentali" e che "naturalmente ciò implica anche l'abolizione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia".

Putin ha criticato la conferenza di pace sull'Ucraina in programma da domani in Svizzera definendola "un altro trucco che mira a distogliere l'attenzione di tutti dalle cause della crisi ucraina" e "per dare ancora una volta un'apparenza di legittimità alle attuali autorità ucraine". Lo riporta l'agenzia Interfax. "Evidentemente l'Occidente non ha abbandonato l'idea di formare una sorta di coalizione internazionale antirussa e di dare l'impressione di esercitare pressioni sulla Russia", ha dichiarato ancora Putin.

Il congelamento dei capitali russi in Occidente è "un furto" che non rimarrà impunito. "I Paesi occidentali hanno congelato una parte degli attivi e delle riserve in valuta russe e ora pensano a una base giuridica per appropriarsene definitivamente", ha sottolineato Putin. Ma "anche se indorano la pillola, un furto resta un furto, e ciò non resterà impunito", ha aggiunto.

Il mondo è "inammissibilmente vicino al punto di non ritorno" e rischia una "tragedia" a causa "dell'egoismo e dell'arroganza dei Paesi occidentali", che parlano della necessità di infliggere una sconfitta strategica alla Russia senza considerare che essa "è in possesso di uno dei più grandi arsenali nucleari del mondo" ha aggiunto. Se l'Europa vuole rimanere uno dei centri indipendenti di sviluppo del mondo, deve avere buone relazioni con la Russia, e Mosca è pronta per questo", ha precisato Putin.

"Accogliamo con favore il vertice sulla pace in Ucraina previsto in Svizzera il 15 e 16 giugno. Continueremo a lavorare per ottenere il più ampio sostegno internazionale possibile ai principi e agli obiettivi chiave della Formula di Pace del presidente Zelensky". Lo si legge nella dichiarazione finale del G7 di cui l'ANSA ha preso visione. "Il nostro obiettivo finale rimane una pace giusta, duratura e globale in linea con il diritto internazionale, la Carta dell'Onu e i suoi principi, nonché il rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina. Continueremo a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario".

"La Russia deve porre fine alla sua guerra illegale di aggressione e pagare per i danni che ha causato all'Ucraina. Secondo la Banca Mondiale, questi danni superano ormai i 486 miliardi di dollari. Non è giusto che la Russia decida se e quando pagherà per i danni causati in Ucraina. Gli obblighi della Russia ai sensi del diritto internazionale di pagare per i danni che sta causando sono chiari, e quindi continuiamo a considerare tutte le possibili vie legali attraverso le quali la Russia è costretta a rispettare tali obblighi". Lo si legge nella dichiarazione finale dei leader del G7.

 

Austin, Putin non può dettare le condizioni di pace

"Putin ha occupato illegalmente il territorio ucraino sovrano e non è in alcuna posizione di dettare all'Ucraina cosa deve fare per portare la pace". Lo ha detto il segretario Usa alla Difesa Lloyd Austin al termine della ministeriale Nato.

Stoltenberg, proposta Putin non di pace ma di aggressione

Quella del presidente russo Vladimir Putin "non è una proposta di pace, è una proposta di maggiore aggressione e maggiore occupazione e dimostra in un certo senso che l'obiettivo della Russia è controllare l'Ucraina". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "Non spetta all'Ucraina ritirare le forze dal territorio ucraino, spetta alla Russia ritirare le proprie forze dal territorio ucraino occupato e questa proposta in realtà significa che la Russia dovrebbe avere il diritto di occupare ancora più territorio ucraino in tutte e quattro le province" secondo loro non ucraine.

Kiev: 'Da Putin nessuna proposta di pace, solo una farsa'

"Non ci sono nuove 'proposte di pace' dalla Russia". Lo afferma su X il consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak commentando le condizioni proposte dal presidente russo Vladimir Putin per negoziare la fine della guerra. "Naturalmente non vi è alcuna novità, nessuna reale proposta di pace e nessun desiderio di porre fine alla guerra. Ma c'è il desiderio di non pagare per questa guerra e di continuarla in nuove forme. E' tutta una farsa. Perciò - ancora una volta - liberatevi delle illusioni e smettetela di prendere sul serio le 'proposte della Russia' che offendono il buon senso", ha dichiarato.

"L'entità Putin ha espresso solo lo 'standard dell'aggressore', che è già stato ascoltato molte volte", ha sottolineato Podolyak. "Il suo contenuto è piuttosto specifico, altamente offensivo per il diritto internazionale e parla in modo assolutamente eloquente dell'incapacità dell'attuale leadership russa di valutare adeguatamente la realtà. Punto per punto, la "proposta della Rf (Federazione russa)" si presenta così: 1) Dateci i vostri territori; 2) Rinunciate alla vostra sovranità e soggettività; 3) Rimanete senza protezione (nessuna appartenenza ad alleanze); 4) Togliere (insieme ai Paesi occidentali) tutte le sanzioni in toto e immediatamente in modo da poter riempire la nostra economia militarizzata e fare maggiori investimenti in provocazioni informative in tutto il mondo. La cosa più importante è il punto 5) Risolviamo urgentemente il 'non fallimento della Russia' a spese dell'Ucraina", ha affermato il consigliere ucraino.