"Avevo avvisato il lavoratore di non avvicinarsi al mezzo, ma lui ha fatto di testa sua.
Una leggerezza, purtroppo". Lo ha detto Renzo Lovato, titolare dell'azienda agricola per cui lavorava Satnam Singh, il bracciante morto per le ferite riportate a causa di un incidente sul lavoro, intervistato ieri dal Tg1. Renzo Lovato è il padre di Antonello, datore di lavoro di Satnam e indagato. "C'è dispiacere perché è morto un ragazzo sul lavoro e non dovrebbe mai succedere. È costato caro a tutti".
"Si sentivano le urla della moglie che continuava a chiedere aiuto, poi abbiamo visto un ragazzo che lo teneva in braccio e lo ha portato dietro casa. Noi pensavamo lo stesse aiutando, ma poi è scappato via". È la drammatica testimonianza di Noemi Grifo e Ilario Pepe, i due ragazzi che ospitavano Satnam Singh, il bracciante morto dopo essere stato abbandonato col braccio amputato, e la moglie in un rustico dietro la loro abitazione e che, per primi, hanno chiamato i soccorsi. "Io gli sono corso subito dietro - ha continuato Ilario -. L'ho visto che entrava nel furgone e gli ho chiesto cosa fosse successo e perché non lo aveva portato in ospedale. Mi ha risposto 'da me non sta in regola'. Poteva essere aiutato".
"La moglie di Satnam ci ha raccontato che sono stati caricati sul furgone e gli sono stati tolti anche i telefoni. Lei ha visto tutto ed è distrutta". È quanto riferiscono ai giornalisti Noemi Grifo e Ilario Pepe, i due ragazzi che ospitavano il bracciante, abbandonato e morto per un braccio amputato, e la moglie in un rustico dietro casa loro. "Appena lo abbiamo visto gli mancava tutto il braccio, alcuni resti erano stati lasciati vicino ad alcuni cassonetti", aggiungono.
È stato necessario l'intervento di un'ambulanza questa mattina per soccorrere la moglie di Satnam Singh, il bracciante indiano mutilato e abbandonato dopo un incidente sul lavoro a Latina. La donna, infatti, si è sentita male, in stato di choc per il decesso del marito avvenuto ieri: non ha ancora realizzato quanto accaduto. Troppo gravi le ferite riportate dall'uomo, agli arti inferiori ma soprattutto l'amputazione del braccio destro, staccato di netto da un macchinario avvolgiplastica a rullo trainato da un trattore. In seguito all'incidente, invece di allarmare i soccorsi, l'uomo era stato trasportato con un pullmino davanti la sua abitazione dal proprietario dell'azienda, Antonello Lovato, che lo ha abbandonato lì insieme all'arto, poggiato in una cassetta utilizzata per la raccolta degli ortaggi. Accusato di lesioni colpose e omissione di soccorso questa mattina suo padre, Renzo Lovato, intercettato davanti l'azienda in strada del Passo, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Nel frattempo, sempre in mattinata, si è tenuta una manifestazione della Fai Cisl di Latina davanti alla prefettura di Latina, alla quale erano presenti il segretario generale del sindacato pontino e quello della Fai Cisl Islam Kotb.