di GIUSEPPE AVICO

Agli ottavi di Euro 2024 l’Italia di Luciano Spalletti affronta la Svizzera, che si è qualificata seconda nel girone A dietro la Germania. La Nazionale allenata da Murat Yakin ha espresso un buon calcio nelle prime partite del torneo, sorprendendo in particolare in quella contro la Germania. A pochi istanti dalla fine la Svizzera, infatti, ha sfiorato perfino il primo posto nel girone, sfumato solo nei minuti di recupero per il gol di Niclas Füllkrug.

Gli azzurri ritrovano la Svizzera a distanza di tre anni da quel netto 3-0 nei gironi di Euro 2020, che comunque non ha compromesso il cammino degli elvetici, giunti fino ai quarti di finale (miglior risultato della loro storia). Sono passati solo tre anni ma sembrano molti di più. L’Italia stenta a convincere e gli svizzeri, al contrario, sembrano essere profondamente diversi dallo scorso Europeo. Scopriamo qualcosa in più sulla nazionale di Murat Yakin, punti di forza e debolezze.

La Svizzera nel girone A

La Nazionale di Yakin, nel girone composto anche da Germania, Scozia e Ungheria, ha raggiunto il secondo posto con 5 punti. E’ arrivata davanti all’Ungheria a 3 punti e alla deludente Scozia ferma a 1. Davanti agli elvetici, la Germania ha conquistato il proprio girone con 7 punti nell’ultima partita proprio contro la Svizzera. L’andamento della Svizzera nel girone ha mostrato una squadra dinamica, che esprime un buon calcio con idee chiare ed efficaci.

Punti forti e debolezze della Svizzera

Dalla porta all’attacco, scopriamo punti forti e debolezze degli svizzeri, i giocatori da tenere d’occhio e le fragilità di una Nazionale alla quale non certo manca personalità e sfrontatezza.

La porta della Svizzera è affidata a Yann Sommer (35 anni), portiere che conosciamo bene, tra i protagonisti dell’Inter campione d’Italia. Portiere affidabile, di grande esperienza, praticamente una certezza tra i pali.

In difesa gli svizzeri godono dell’esperienza di tre interpreti molto differenti tra loro: Manuel Akanji (Manchester City), Fabian Schär (Newcastle) e Ricardo Rodriguez (Torino).  La loro esperienza in Nazionale si combina a una buona intesa difensiva, nonostante un evidente punto debole manifestato nelle tre partite del girone: i palloni alti. Due dei 3 gol subiti, infatti, nascono da situazioni di palla alta contesa, così come altre occasioni create dagli avversari sempre sui palloni alti.

Sulla fascia destra a Yakin non mancano i problemi. Con lo squalificato Silvan Widmer, vecchia conoscenza del nostro campionato, dovrebbe giocare Leonidas Stergiou (Stoccarda), che non ha convinto nelle prime partite ed è solo alla quinta presenza in Nazionale. A sinistra è stato schierato Michel Aebischer (Bologna), rivelandosi sorprendentemente efficace in fase difensiva. E’ nota dopotutto la sua grande duttilità, non solo al servizio della fase offensiva ma anche in quella difensiva. Tosto da superare.

Centrocampo e attacco della Nazionale di Yakin

A centrocampo domina l’esperienza e la leadership di Granit Xhaka, fresco campione di Germania con il Bayer Leverkusen. Con la Nazionale gioca in maniera leggermente differente, prestando maggiore attenzione alla fase difensiva. Con lui in campo alla Svizzera non manca certo personalità. Al suo fianco c’è Remo Freuler, tra i protagonisti del grande Bologna di Thiago Motta. Ha già fatto 2 assist nelle prime tre partite dell’Europeo. Entrambi, però, potrebbero soffrire le imbucate interne dei centrocampisti italiani, che potrebbero essere serviti in verticale con precisione dai difensori per poter eludere il pressing avversario.

In attacco la situazione è tanto caotica quanto vantaggiosa. Potremmo definirlo un caos organizzato. La Svizzera, infatti, nelle tre partite del girone non ha mai schierato lo stesso attaccante, variando spesso anche i trequartisti a partita in corso. Contro l’Italia potrebbe giocare Breel Embolo (Monaco), attaccante fisico e molto tecnico. Tra i trequartisti troviamo il sempreverde Xherdan Shaqiri, che in Nazionale non manca mai di siglare gol spettacolari come quello contro la Scozia e Dan Ndoye, le cui abilità abbiamo imparato ad apprezzare nel Bologna di Motta.

Completano il reparto Fabian Rieder (Stoccarda), Ruben Vargas (Augsburg), Zeki Amdouni (Burnley), Kwadwo Duah (che ha segnato il primo gol degli svizzeri all’Europeo) e Noah Okafor, altra conoscenza del nostro calcio (Milan) che non ha ancora visto il campo nelle tre partite del girone. Palleggio, velocità, tecnica e dribbling che però, nel loro caso, non si sposa troppo con il rientro e l’aiuto nella fase difensiva.