PRISTINA - Ambasciatore italiano in Kosovo, Antonello De Riu ha partecipato alla inaugurazione di un monumento donato dal comune di Pejë/Peć per commemorare i soldati italiani che hanno prestato servizio per la KFOR a sostegno di tutte le comunità del Kosovo.
Il monumento si trova nel centro della città, dove il Comando della Brigata Multinazionale West era di stanza durante gli anni iniziali della missione KFOR.
Oltre all’Ambasciatore De Riu, hanno partecipato alla cerimonia il Comandante del Comando Regionale Ovest, il Colonnello Francesco Ferrara, un rappresentante del comune di Pejë/Peć, e il Consigliere per la Cultura, la Gioventù e lo Sport, Xhenet Syka.
L'inaugurazione del monumento donato dal comune di Peja, sottolinea l’Ambasciatore, “rappresenta un tributo tangibile al coraggioso personale militare italiano che ha prestato e presta servizio nell'ambito della missione NATO KFOR”. Il Comando Regionale Ovest “continua a svolgere la sua missione per garantire pace e sicurezza e per dare un futuro migliore al Kosovo e alla sua popolazione”.
“Camp Villaggio Italia – ricorda De Riu – occupa un posto speciale nel mio cuore, perché ricorda la mia prima visita ufficiale in Kosovo nel luglio 1999, pochi giorni dopo l'arrivo delle truppe italiane nella zona di Peja. Da quella data, migliaia di soldati italiani hanno prestato servizio in questa missione di pace sotto l'egida delle Nazioni Unite. Con professionalità, dedizione e spirito di sacrificio, hanno dato un contributo decisivo alla stabilizzazione della regione, alla conservazione della pace, alla libertà di movimento e alla riconciliazione tra le comunità locali di questo Paese. La loro presenza in Kosovo – evidenzia il diplomatico – è un solido modello di impegno dell'Italia nel promuovere la sicurezza e la stabilità internazionale che, 25 anni dopo, vede il contingente italiano come il più grande all'interno della forza KFOR con 815 uomini, numero che ha raggiunto i 1500 durante lo schieramento della riserva NATO tra novembre 2023 e marzo 2024”.
“Questa statua rimarrà qui, come ricordo duraturo del lavoro dei nostri militari, grazie al quale molti cittadini kosovari hanno potuto ricostruire la loro vita dopo i devastanti conflitti degli anni '90, affinché le generazioni future – conclude De Riu – non dimentichino il coraggio e la dedizione di chi ha servito l'Italia in missioni di pace all'estero”.
La KFOR continua ad attuare il suo mandato, sulla base della risoluzione 1244 del 1999 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per garantire un ambiente sicuro e sicuro a tutte le persone che vivono in Kosovo. KFOR è il terzo responsabile della sicurezza, dopo rispettivamente la missione di polizia del Kosovo e lo Stato di diritto dell'UE (EULEX), con cui collabora in stretto coordinamento.