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di CRISTINA ROSSI

BOLOGNA – Ventotto casi in due mesi e mezzo e un decesso, un donna di 71 anni: fa sempre più paura il focolaio di legionella tra Buccinasco e Corsico, nel milanese, mentre è giallo sulla possibile fonte di contagi e continuano senza sota le indagini dell’Ats Metropolitana di Milano.

L’allarme è iniziato già ad aprile, la conferma ufficiale è arrivata il 10 maggio, da parte del Comune di Corsico, quando è stata emessa una nota ufficiale sull’allarme legionella nel territorio del Sud Ovest milanese e nel frattempo sono state chiuse fontane pubbliche del territorio . Ora i casi confermati di legionella tra Buccinasco e Corsico sono arrivati 28, si conta un decesso e tre pazienti sono in condizioni gravi, ma per fortuna fuori pericolo, ricoverati al San Paolo di Milano nel reparto di malattie infettive.

DOPO OLTRE DUE MESI RESTA UN GIALLO LA “FONTE” DEL CONTAGIO

Tutti gli infetti vivono nei due comuni, in prossimità del Naviglio Grande anche se la responsabilità del corso d’acqua è stata esclusa. Le indagini dei tecnici dell’Ats “discolpano” anche le quattro fontane di Buccinasco e Corsico, le prime ad essere chiuse e dove è iniziata la ricerca. Le loro acque sono infatti risultate negative ai test, e nulla è stato trovato anche di prelievi di acqua negli impianti idraulici della abitazioni dei contagiati nei due comuni. Esito negativo anche nei laghetti che sono stati controllati in quella zona. Anche l’esame delle torri di raffreddamento – grossi impianti di climatizzazione che emettono nuvole di aerosol – non ha trovato un “colpevole”: la legionella sopra soglia è stata individuata solo in due torri, ma in un caso l’impianto non era ancora entrato in funzione, e nell’altro i contagi nella zona sono proseguiti anche dopo che l’impianto era stato bonificato. I controlli continuano.