Lacrime e poi un lungo abbraccio alla moglie.

Alec Baldwin ha accolto così l'archiviazione del processo che lo vedeva imputato di omicidio colposo per la morte della direttrice della fotografia Halyna Hutchins, avvenuta sul set di Rust nel 2021.

La giudice Mary Marlowe Sommer, che presiedeva l'aula di Santa Fe, in New Mexico, ha chiuso il caso in modo imprevisto, dopo che la difesa ha dimostrato che gli inquirenti hanno nascosto alla difesa l'esistenza di alcuni proiettili rinvenuti sulla scena del crimine.

La decisione pone fine a una vicenda giudiziaria di quasi tre anni per la star di Caccia a Ottobre Rosso.

Nell'ottobre del 2021, Baldwin stava provando una scena per cui puntava la pistola dritto in camera, quando l'arma ha sparato e la pallottola ha colpito la 42enne dietro alla macchina da presa, uccidendola. La responsabile delle armi sul set, Hannah Gutierrez di 27 anni, sta scontando 18 mesi di carcere per omicidio colposo. Baldwin, 66 anni, protagonista, ma anche produttore di Rust, stava affrontando le stesse accuse e rischiava la stessa pena: secondo la procura aveva ignorato le leggi sulla sicurezza e agito con superficialità e negligenza. Il processo penale contro di lui si era aperto martedì e i media si aspettavano almeno due settimane di dibattimento.

A sorpresa invece, l'accusa si è sgretolata alla terza udienza. Gli avvocati difensori hanno sempre sostenuto che non fosse responsabilità dell'attore sincerarsi che la pistola non fosse stata caricata con delle vere munizioni. Ma da giovedì, hanno cambiato strategia, puntando su un vizio di forma nell'istruzione del caso. Il difensore Alex Spiro ha interrogato una testimone che ha ammesso che alcuni bossoli raccolti sulla scena del crimine (e quindi potenzialmente collegati alla sparatoria) sono stati consegnati alla polizia da un "buon samaritano" all'inizio di quest'anno, più di due anni dopo l'omicidio. Gli inquirenti non hanno avvisato la difesa, che non li ha potuti esaminare. La procuratrice Kari Morrissey si è affrettata a rispondere di non aver mai visto o sentito parlare di questi proiettili. La giudice ha allora sospeso l'udienza e si è presa qualche ora per esaminare la vicenda alla luce dei nuovi elementi.

Poi ha deciso: "La scoperta tardiva di queste prove durante il processo ha impedito l'uso efficace delle stesse, tanto da inficiare l'equità fondamentale del procedimento. Se questa condotta non raggiunge la malafede, certamente ci si avvicina molto", ha dichiarato furiosa Marlowe Sommer. Il procedimento andato in fumo ieri è il secondo intentato contro la stella di Hollywood per l'omicidio Hutchins che si conclude prima della sentenza. Due procuratrici che avevano istruito il caso inizialmente si sono dovute ritirare l'anno scorso per incompatibilità con cariche statali, costringendo l'accusa a ricominciare daccapo.