BOLOGNA - La Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo ha pubblicato in queste ore il libro sull'approfondita ricerca coordinata dall'Associazione degli Emilia-Romagna Valle Aconcagua, in Cile, alla quale ha contribuito. Una ricerca che illustra l'importante ruolo dell'emigrazione italiana nella storia del paese sudamericano.
In questo libro, intendiamo come “Grandi Opere” i diversi contributi notevoli sia di persone o di famiglie di italiani arrivati in Cile tramite emigrazioni, sia di discendenti di italiani nati in questo Paese, ossia tutti coloro che hanno lasciato una traccia nella storia del Cile. Il periodo in cui comprendiamo questi contributi va dal secolo XVI fino all’attualità, coinvolgendo 500 anni di storia, e il punto storico di partenza sarà il registro diario di bordo di Pigafetta datato 21 di ottobre dell’anno 1520. Da quella data in avanti, riconosciamo la ricchezza e la diversità dei contributi, negli ambiti professionali come l’ingegneria, l’architettura, l’arte, l’umanistica, la filosofia, come quegli l’agricoltura o la manifattura, tra gli altri.
"Come vedremo - spiega Pietro Alfonso Bianchini, tra i responsabili della ricerca -, già la sola presenza di famiglie italiane in questi luoghi sarà sinonimo di un aumento dell’educazione e della cultura, perché la cultura proviene anche dal “modo di vivere” e sarebbe uno sbaglio pensare alla cultura solo come un insieme di conoscimenti sulla musica, sulla scienza o sulla letteratura. La cultura inizia dal modo di vita, di cucinare, di tramandare la conoscenza e di migliorare la vita. Insomma, vale sempre il detto “costruire nel cervello dei bambini nuove strade migliori".