OSLO - Negli ultimi mesi, si sono verificati numerosi incidenti mortali nel corso della pratica estrema del base jumping, in alcuni dei quali sono rimasti coinvolti anche cittadini italiani, in aree della Norvegia (Kjerag, Gudvangen) rinomate per la loro bellezza paesaggistica e meta del turismo internazionale, caratterizzate dalla presenza di pendii, dirupi e pareti rocciose, che attirano un numero sempre maggiore di persone che si lanciano con la tuta alare o con il semplice paracadute. È quanto si legge in una nota dell’Ambasciata italiana ad Oslo, che raccomanda ai connazionali “di valutare con attenzione - nella consapevolezza degli elevatissimi rischi per la propria incolumità che ne possono derivare – ogni utile elemento connesso all’esercizio di questa pratica, sia in termini di adeguata preparazione tecnica individuale ai lanci, che di assistenza in loco da parte di personale specializzato e con le adeguate conoscenze delle tecniche di lancio e della conformazione delle pareti rocciose in cui tale attività, ad alto rischio, viene praticata”.