"Non accetteremo" che l'opposizione cerchi di "usurpare nuovamente la presidenza".
Lo afferma il presidente venezuelano Nicolas Maduro, aggiungendo che i "pattugliamento dei militari e della polizia proseguiranno".
Diplomatici argentini rientrati da Caracas: "Temevamo il peggio"
Sono rientrati a Buenos Aires i diplomartici argentini espulsi dal Venezuela.
"Temevamo il peggio", ha commentato l'incaricato d'affari Andres Mangiarotti scendendo dall'aereo.
"Nella notte tra lunedì e martedì sono arrivate auto della polizia con persone incappucciate e abbiamo temuto il peggio, soprattutto i richiedenti asilo, perché temono per la propria vita", ha aggiunto il diplomatico riferendosi ai sei venezuelani che da settimane si sono rifugiati nell'ambasciata dell'Argentina a Caracas temendo di essere arrestati, come altri oppositori, dal 'chavismo' al potere.
Al personale diplomatico argentino e di altre nazioni latinoamericane il governo del presidente Nicolas Maduro (la cui rielezione il 28 luglio è contestata dall'opposizione e da buona parte della comunità internazionale) aveva ordinato di lasciare il Venezuela dopo che Buenos Aires ha firmato una dichiarazione congiunta con sette Paesi chiedendo una verifica imparziale e dettagliata dei risultati del voto.
Oltre a quello degli Stati Uniti, anche il governo del leader ultraliberista, Javier Milei, è stato tra i primi a riconoscere la vittoria del candidato presidenziale dell'opposizione, Edmundo Gonzalez Urrutia.