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Pensioni: il mega aumento di 1.500 euro è ufficiale, info dall’INPS

(foto depositphotos)

di GIUSEPPE FRANZA

1.500 in più per le pensioni: l’INPS chiarisce i termini che determineranno l’incremento atteso per il prossimo anno.

Nel 2025, potrebbe arrivare una bella sorpresa per alcune pensioni: l’INPS apre alla possibilità di un aumento fino a 1.500 euro. Il beneficio non riguarda tutti i pensionati ma soltanto alcuni lavoratori giunti al pensionamento attraverso le misure di uscita anticipata introdotte negli ultimi anni dallo Stato italiano.

Più precisamente, a drizzare le antenne dovranno essere coloro che hanno aderito all’APE sociale. L’anticipo pensionistico sociale è misura pensata per offrire un sostegno economico a tutti quei lavoratori che, pur non avendo ancora raggiunto l’età pensionabile, si trovano in situazioni di particolare difficoltà. Introdotta dalla legge di bilancio 2017, questa particolare indennità è erogata dall’INPS fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia o di un altro trattamento pensionistico anticipato.

Per poter accedere all’APE Sociale, i lavoratori devono avere almeno sessantatré anni e cinque mesi e un’anzianità contributiva di almeno trent’anni. Inoltre devono rispondere a un requisito di precarietà o disagio derivante dallo stato di disoccupazione (a seguito di licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale) o grave disabilità. L’APE spetta anche ai caregiver e a chi ha svolto lavori gravosi per un periodo significativo.

Secondo l’attuale normativa, l’importo massimo dell’APE Sociale è di 1.500 euro al mese e non è soggetto a indicizzazione all’inflazione. Ma il percettore che compirà sessantasette anni nel 2025, se nato nel 1958, potrebbe ottenere anche 1.500 euro in più sulle pensioni.

L’APE sociale non è reversibile, non gode di tredicesima, ha un limite espresso di 1.500 euro e non può crescere con il ricalcolo. Proprio a causa di tali vincoli, i nati nel 1958 che attualmente ricevono questa indennità assisteranno a un netto miglioramento delle cifre versate dall’INPS in busta paga. Al compimento dei sessantasette anni, passando dall’APE sociale alla pensione di vecchiaia cominceranno a ricevere la tredicesima.

In questo modo la loro pensione passerà da dodici a tredici mensilità. E ciò significa poter ottenere un assegno in più all’anno. Se quell’assegno è pari al massimo consentito dalla legge, ecco che il trattamento potrà salite, su base annua, di 1.500 euro.

L’aumento in questione interessa dunque i nati nel 1958 che hanno aderito all’APE sociale: nel 2015 ci si aspetta che l’INPS versi loro fino a 1.500 euro in più all’anno. Ma chi è nato nel 1958, grazie a quella misura, dovrebbe aver già maturato da tempo anche la possibilità di accedere ad altre forme di pensionamento anticipato (come quota 103), ottenendo così un assegno relativamente più alto, con meno vincoli.

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