di GIUSY MERCADANTE

ROMA – Sono 5 gli indagati e 2 gli arrestati per la morte di Matthew Perry, indimenticato attore di Friends (e non solo) scomparso a ottobre 2023 all’età di 54 anni. Sono tutti accusati di aver procurato all’artista la ketamina che ne ha causato la morte. A dirlo è il procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Centrale della California, Martin Estrada, in una conferenza convocata a Los Angeles.

Questi imputati hanno approfittato dei problemi di dipendenza del signor Perry per arricchirsi. Sapevano che quello che stavano facendo era sbagliato. Sapevano che quello che quello che stavano facendo rappresentava un grande pericolo per il signor Perry, ma lo hanno fatto comunque. Alla fine, questi imputati erano più interessati a trarre profitto da Perry che a prendersi cura del suo benessere”, ha spiegato.

GLI IMPUTATI

Tra le persone incriminate c’è un medico, Mark Chavez, e l’assistente di Perry, Kenneth Iwamasa, che già si è dichiarato colpevole e ha ammesso di aver somministrato la ketamina all’attore il giorno della morte. Entrambi hanno patteggiato le accuse dei federali.

Gli altri due imputati, arrestati nella giornata di ieri, sono un secondo medico, Salvador Plasencia, e una donna, Jasveen Sangha, nota come ‘La regina della ketamina’. Il quinto uomo è Eric Fleming, il quale ha ammesso di aver distribuito la ketamina.

I due medici, Placencia – che si è dichiarato non colpevole – e Chavez, hanno distribuito circa 20 fiale di ketamina in due mesi a Perry in cambio di 55mila dollari in contanti. Secondo quanto svela Abc, le fiale costavano 12 dollari ciascuna, ma venivano rivendute all’attore al costo di 2mila l’una. Sangha è accusa di aver venduto 50 fiale di ketamina in due settimane per circa 11mila dollari in contanti, collaborando con Fleming e Iwamasa. È accusata di aver venduto il lotto mortale. Anche lei si è dichiarata non colpevole.

Il giudice Alka Sagar ha acconsentito al rilascio di Plasencia dietro una cauzione di 100mila dollari e gli ha ordinato di consegnare il passaporto. Ha, inoltre, ordinato che venga affisso un cartello all’ingresso della sua clinica per avvisare i pazienti del caso federale in corso. Se condannato Plasencia rischia una pena massima di 120 anni di carcere federale. Sangha, invece, l’ergastolo. Fleming e Iwamasa rischiano, rispettivamente, 25 e 15 anni.

SCOVATO “UN EMPORIO DI DROGA”

Estrada ha spiegato che l’indagine “ha rivelato un’ampia rete criminale sotterranea responsabile della distribuzione di grandi quantità di ketamina al signor Perry e ad altri”. Le perquisizioni hanno portato alla luce “un emporio di droga”, che comprendeva – oltre alla ketamina- metanfetamina, cocaina, bilance e registri. Secondo l’accusa, i due medici erano le fonti iniziali di fortnitura della ketamina a Perry, sostanza che utilizzava per curare la depressione. Poi i costi sarebbero diventati troppo elevati e Perry sarebbe passato a una nuova fonte, Fleming e soprattutto Sangha.

LA MORTE DI PERRY NELLA VASCA DA BAGNO

Secondo il report degli inquirenti, su indicazione di Perry, Iwamasa ha iniettato due dosi di ketamina all’attore: alle 8.30 e alle 12.45. Quaranta minuti dopo, l’interprete di Chandler ne ha chiesta una terza, oltre che la preparazione della jacuzzi. L’assistente, fatto tutto ciò, è uscito per delle commissioni e al suo rientro ha trovato Perry con la faccia in giù nella vasca. Per questo, almeno inizialmente, si era parlato di annegamento come causa della morte.

La famiglia dell’attore, sua madre Suzanne Morrison e il patrigno Keith Morrison, ha dichiarato di essere “addolorata per la morte di Matthew, ma è stato d’aiuto sapere che le forze dell’ordine hanno preso molto sul serio il suo casoNon vediamo l’ora che la giustizia faccia il suo corso“.