Hamas e la Jihad islamica hanno rivendicato la responsabilità del fallito attentato di ieri sera a Tel Aviv in cui un palestinese arrivato da Nablus è rimasto ucciso dall'esplosione di un potente ordigno che portava in uno zaino sulle spalle.
Lo riferisce Channel 12. In una dichiarazione, il gruppo terroristico afferma che si è trattato di un attentato suicida e avverte che gli attentati suicidi in Israele continueranno, in risposta agli attacchi israeliani.
Una fonte della polizia ha dichiarato che l'esplosione di ieri sera a Tel Aviv è stato un tentativo di attentato: "La nostra premessa di base questa mattina è che si sia trattato di un attentato", lo riferisce Ynet. Il comandante della polizia del distretto di Ayalon Haim Bublil ha confermato a Kan di essere sicuro al "99%"che l'esplosione sia stata un tentativo di attacco terroristico.
La polizia di Tel Aviv in precedenza aveva reso noto ufficialmente che l'esplosione nel sud della città è stato "un fallito attentato" e il terrorista morto nello scoppio dell'ordigno è stato identificato come un palestinese residente nei Territori. La carica esplosiva è stata definita molto potente. Le autorità hanno elevato il livello di allerta in tutta la zona di Tel Aviv.
Hamas: "Non c'è progresso nei colloqui"
"Non c'è alcun progresso nei colloqui per il cessate il fuoco.
La nuova proposta è considerata una concessione rispetto a quella americana del 2 luglio, che Hamas aveva accettato dopo le garanzie da parte dei mediatori e degli Stati Uniti". Lo ha detto Il portavoce dell'ufficio politico di Hamas Moussa Abu Marzouk. Secondo lui, "oggi si prevedono colloqui tra i mediatori e alti funzionari israeliani riguardo il corridoio Filadelfia", come riferisce Channel 12.
All'inizio del suo incontro con il Segretario di Stato americano Antony Blinken, il presidente israeliano Isaac Herzog ha attribuito a Hamas la colpa per il fallimento nel raggiungere un accordo sugli ostaggi. "La gente deve capire che tutto inizia con il rifiuto di Hamas di andare avanti", ha detto Herzog citato dal Times of Israel, aggiungendo in ogni caso che "siamo ancora molto fiduciosi di poter andare avanti nei negoziati tenuti dai mediatori", ringraziando Stati Uniti, Egitto e Qatar per i loro sforzi.