di MIMMO CARRATELLI
L’Anno Zero del Napoli di Conte (centravanti-fantasma, rosa ridotta all'osso, rincalzi inadeguati, ricostruzione totale, mi aspettavo di meglio e sorprese positive, tre paramentri da rispettare, possiamo essere solo incazzati) comincia sotto zero, vergognosamente battuto a Verona (0-3) nella prima di campionato.
Perduto Kvaratskhelia per infortunio a fine primo tempo, e non può essere un alibi, il Napoli che aveva condotto una buona prima parte della gara scompare nella ripresa. Rientra in campo un squadra svagata, imprecisa, un errore dietro l'altro, contro un Verona più ardimentoso dopo i primi 45 minuti giocati tutti in difesa.
Una debacle inspiegabile. Una squadra inesistente, la stessa dell'anno scorso più Spinazzola (indisponibile Buongiorno, in campo un Juan Jesus disastroso, in panchina Rafa Marin). Una resa incondizionata come succedeva nel campionato passato.
Un ragazzo di Capo Verde, 23 anni, Dolan Livramento, e un centravanti colombiano, Mosquera, doppietta, bersagliano il Napoli nella ripresa, una squadra incredibilmente scomparsa, mai rientrata in campo.
Nel primo tempo il Napoli aveva tenuto il campo con un gioco ordinato, mai incisivo. C'era Simeone al centro dell'attacco al posto di Raspadori. Il Verona concedeva poco, uomo contro uomo a tutto campo, poche volte in attacco se non sui lanci lunghi del portiere. Nessuna parata dei due portieri.
Nel Napoli, una conclusione debole di Kvara (10') parata, poi un paio di occasioni favorevoli fuori bersaglio (34' colpo di testa di Anguissa, 43' gran tiro dal limite di Lobotka).
Il Napoli non pungeva. Simeone fuori partita, il solito gioco di Politano, la regia al rallentatore di Lobotka, Anguissa spesso fuori posizione. La difesa reggeva solo perché il Verona non si distendeva mai nella metà campo azzurra.
Kvara si batteva con grande energia ma Tchatchaoua gli concedeva poco. Poca roba la partita di Mazzocchi, inesistente Spinazzola. Sembrava una partita addormentata dalla quale il Napoli con un ritmo più alto poteva tirare fuori un risultato utile. Ma nella ripresa il Napoli non c'era più.
I centrocampisti del Verona (Duda e Belahyane subentrato a Serdar infortunatosi) che, nel primo tempo, si erano limitati a contenere Lobotka e Anguissa, venivano alla ribalta. Palla al centro per i veronesi e subito il Verona nella metà campo del Napoli, favorito dalla imprecisione e dagli errori degli azzurri.
C'era Raspadori per Kvaratskhelia fuori a fine primo tempo. Il Verona andava subito a segno (50') con Livramento al quale Juan Jesus concedeva di toccare in gol sul cross di Lazovic.
La risposta del Napoli non era fortunata, traversa di Anguissa (61'). Ma era uno squillo solitario. Una volta in vantaggio, il Verona si impadroniva della partita contro un Napoli incapace di reagire, brutta copia del bruttissimo Napoli di Garcia e Mazzarri.
La squadra azzurra usciva totalmente dalla partita. Cedeva il centrocampo, ballava la difesa, attacco inesistente. Il raddoppio di Mosquera (75'), tenuto in gioco da Juan Jesus, era il risultato naturale della prevalenza veronese contro i fantasmi azzurri.
Nè Olivera al posto di Spinazzola (52'), nè Cheddira per Simeone e Ngonge per Juan Jesus (79') potevano cambiare la scena perché c'era una sola squadra in campo. Meret sventava il 3-0 su Mosquera (82') che però tornava a colpire nel recupero (94').
Come potrà mettere mano Conte nel disastro azzurro non si sa. I placidi protagnisti del primo tempo si sono liquefatti nella ripresa. A Verona, non s'è salvato nessuno. Il Napoli s'è sciolto al vantaggio veronese.