Gente d'Italia

Porta (Pd): “Preoccupazione per l’attacco del Governo all’Università Nazionale delle Madri di Plaza de Mayo (UNma) e alle associazioni di difesa dei diritti umani”

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Si sono intensificati negli ultimi mesi gli attacchi, diretti e indiretti, del governo Milei alle entità di difesa dei diritti umani in Argentina. A rilanciare la denuncia proveniente da militanti e attivisti del Paese sudamericano è Fabio Porta, deputato democratico eletto in America Meridionale.

"Qualche settimana fa, avevamo raccolto questa denuncia nel corso dell’audizione di Miguel, Julio e Florencia Santucho presso il Comitato dei Diritti Umani della Camera dei Deputati, presieduto dall’On. Laura Boldrini - ricorda l’On. Porta - e presentammo un'interrogazione che chiede al nostro governo di attivarsi a difesa del diritto di cittadini italo-argentini a continuare a cercare la loro identità, con riferimento ai bambini nati da donne desaparecidas e torturate negli anni della dittatura militare".

“L'ultimo grave episodio riguarda lo smantellamento della CONADI (Commissione Nazionale per il Diritto all'Identità), l'organismo che da decenni si occupa di ricercare i bambini sottratti alle famiglie durante la dittatura militare. Con un decreto, il governo Milei ha eliminato l'Unità Speciale di Investigazione (UEI) della CONADI, privandola di fatto della capacità di condurre indagini e accedere agli archivi statali necessari per la ricerca.

A questo proposito, Estela de Carlotto, Presidente dell'associazione Nonne di Plaza de Mayo, ha denunciato: "“È una cosa assolutamente malvagia. Stanno distruggendo un'istituzione di lunga data. È un'ulteriore umiliazione che questo governo sta facendo ai diritti umani”.

"Di ieri la notizia – informa il parlamentare del PD – dell'irruzione della polizia argentina presso l'Università Nazionale delle Madri di Plaza de Mayo (UNMa) per impedire a studenti e docenti di entrare, su mandato del Ministero del Capitale Umano del governo Milei. Anche la rettrice dell'Università, Cristina Caamaño, è rimasta bloccata per diverse ore dentro il rettorato senza poter uscire dal suo ufficio".

"Ho voluto fare mia la denuncia e l'appello alla comunità internazionale della professoressa Caamaño e delle Madri di Plaza di Mayo e continuerò a seguire - ha sottolineato Fabio Porta - con la necessaria e dovuta attenzione l'evolversi di una situazione che anche in Italia sta destando non poca preoccupazione."
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