Gente d'Italia

L’AMBASCIATORE IN “ESCLUSIVA” A GENTE D’ITALIA – Fabrizio Petri: “Anche l’Italia, come ogni anno, all’Expo Prado, con queste novitá…”

di STEFANO CASINI

Ambasciatore Petri, Italia nel Prado… da oggi un appuntamento annuale molto sentito, quali sono le novità per questo 2024?

L’Ambasciata tiene in modo particolare alla presenza con un Padiglione Nazionale alla fiera EXPO PRADO innanzitutto perché’ siamo consapevoli che si tratta del più importante evento fieristico del Paese, con enormi ricadute commerciali, ed inoltre perché’ non sottovalutiamo i riverberi, anche sul piano simbolico, di valorizzazione della nostra presenza nel Paese anche pensando alla importantissima collettività’ che abbiamo in Uruguay.  D’altra parte l’Uruguay è un Paese sempre più  strategico sotto il profilo della diplomazia della crescita, come confermato dalla Sottosegretaria Tripodi nella sua missione a Montevideo lo scorso aprile. Le sue caratteristiche di stabilità istituzionale ed economica accompagnano la crescita delle relazioni commerciali con l’Italia, con l’interscambio che continua a crescere a ritmo sostenuto. L’Ambasciata mira ad accompagnare questa dinamica con iniziative a sostegno delle imprese, prima fra tutti, appunto, il Padiglione Italia alla Expo Prado, che per il quinto anno consecutivo realizziamo assieme alla Camára Mercantil Uruguay-Italia. I principi di quest’anno sono l’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione delle radici italiane. Nell’anno delle Radici italiane nel mondo proponiamo attività di promozione del progetto Italea-Turismo delle radici, con la collaborazione della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina, per aiutare i discendenti di italiani a riscoprire i luoghi delle origini familiari. Ci sarà la possibilità di esplorare la città di Matera con dei visori 3D con la collaborazione di ENIT, ci saranno attività mirate alle imprese, incluso la promozione del credito italiano per le PMI in collaborazione con ANDE e tante altre nuove iniziative, musica italiana e spettacoli. Il tutto in un Padiglione innovativo la cui facciata sarà ricoperta di piante, richiamando il celebre Bosco Verticale di Milano, grattacielo icona dei nuovi “boschi urbani” pensati per rendere le città più sostenibili.

 

Sono trascorsi sei mesi dal suo arrivo in Uruguay… vuol fare un bilancio del suo lavoro con la collettività italiana? Quali sono i problemi che ha dovuto affrontare?

La nostra collettività è la spina dorsale dell’azione italiana in Uruguay. È per me importante lavorare per stimolare il senso di appartenenza dei nostri connazionali, al fianco dei suoi organi rappresentativi e al fianco della vivace attività delle associazioni. In tal senso rientra lo stesso progetto del Turismo delle Radici cui ho fatto cenno, ma anche valorizzare l’immagine di un’Italia nuova, che sia attrattiva per i giovani grazie all’eccellenza del suo sistema universitario e alla capacità di innovare delle nostre imprese. L’Attrattività del nostro Paese e il grande numero di discendenti italiani in America Latina generano tuttavia una forte domanda di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis che deve essere affrontata dalla rete consolare in quest’area del mondo.

 

Cittadinanza e nuovi passaporti, nonostante il grande impegno del personale sono ancora in giacenza migliaia di richieste…

Grazie al lavoro dei nostri Uffici posso dire che siano in grado di rispondere in tempi brevi e in maniera efficiente alle esigenze degli italiani in Uruguay, pur a fronte di una collettività in continua crescita, che oggi arriva a sfiorare i 140.000 iscritti AIRE.  Come accennato, restano difficoltà strutturali nel far fronte alla mole di richieste di cittadinanza per discendenza. Sul tema è però da sottolineare il grande lavoro che stiamo conducendo in stretto raccordo con la Farnesina per rafforzare l’efficienza e la sicurezza del sistema informatico di accesso agli appuntamenti.

 

Tornando ai questi suoi primi sei mesi in Uruguay, vorrebbe condividere qualche riflessione personale? 

Ringrazio per questa domanda. Credo sia infatti importante, sullo sfondo dello scenario tracciato nelle precedenti domande, aggiungere anche delle riflessioni personali. E posso subito dire che i primi sei mesi in Uruguay sono stati davvero mesi stupendi. Anche grazie alle considerevoli visite ed attività istituzionali, ho avuto modo di apprezzare appieno l’ospitalità, l’apertura e, soprattutto, la grande umanità’ che contraddistingue questo paese e le sue istituzioni. Non è certo un caso che l’Uruguay conosca una invidiabile stabilità ed un livello di vita molto elevato e si situi tra i paesi più avanzati al mondo sul piano della sostenibilità e delle nuove tecnologie. E’ proprio il suo notevolissimo capitale umano che garantisce il raggiungimento di simili traguardi. D’altra parte la ben nota, grandissima e assai qualificata presenza italiana, con una collettività tra le più vibranti ed interessanti che vi siano, mi è stata di inestimabile aiuto nell’avviare il percorso di conoscenza del paese. Essere Ambasciatore d’Italia in un Paese come l’Uruguay è innanzitutto un privilegio, perché’ ci si sente parte di un’avventura affascinante, in cui i valori italiani vengono rinnovati e trasmessi nel tempo. Per me è un onore essere parte di questo percorso virtuoso e spero che nel corso del mio mandato possa contribuire a consolidare ancora di più’ i legami tra Italia ed Uruguay, favorendo gli scambi e l’interazione in tutti i settori di interesse, a cominciare da quelli più innovativi e carichi di potenzialità come le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale.

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