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Milei: “In Venezuela una dittatura omicida del criminale Maduro”. La risposta di Maduro: “Milei un imbecille rancoroso”.

Il presidente dell'Argentina, Javier Milei, ha definito Nicolás Maduro un "criminale" affermando che in Venezuela esiste una "dittatura omicida".
Le dichiarazioni sono state rese a Buenos Aires nel quadro della terza edizione del Forum di Madrid, organizzato dalla Fondazione Disenso del partito spagnolo di estrema destra Vox.
"Guardiamo la dittatura omicida del criminale Maduro in Venezuela, che a questo punto è, direttamente, un cimitero umano", ha detto il leader ultraliberista, che poi ha criticato la decisione del 'chavista' di anticipare il Natale al 1 ottobre.
"Vuole nascondere il fatto che hanno commesso la più grave frode elettorale della storia e ora vogliono imprigionare chi ha vinto le elezioni, mentre il mondo libero resta a guardare", ha aggiunto Milei.
Al Forum di Madrid partecipano diversi leader dell'estrema destra globale, come Antonio Kast, ex candidato alla presidenza del Cile, e Santiago Abascal, leader di Vox.

Questa edizione dell'evento ha come obiettivo principale "sostenere il popolo venezuelano e denunciare la tiepida risposta della comunità internazionale".

E il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha risposto alle parole del suo omologo argentino Javier Milei che durante il forum di Madrid aveva definito il suo governo "una dittatura assassina".

Milei per Maduro è un "imbecille e rancoroso".
E a proposito del decreto che sposta il Natale al 1 ottobre, ha detto che "abbiamo anticipato la felicità.

Poi l'imbecille Milei se ne esce in Argentina, protestando perché Maduro ha anticipato il Natale. Cosa c'entra Milei con il Venezuela e il Natale?".
Il presidente venezuelano ha anche attaccato il Ministro degli Affari esteri della Colombia, Luis Gilberto Murillo, perché non deve "dare pareri sulle questioni interne del Venezuela". Riferendosi poi al presidente colombiano Gustavo Petro, Maduro ha detto: "Vorrei aiutare di più ad accelerare la firma degli accordi di pace. In silenzio. Non vedrete né me né il mio ministro degli Esteri parlare degli affari interni della Colombia. Noi siamo i facilitatori ufficiali del processo di pace in Colombia".

 

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