ROMA - “Fin dall'inizio della crisi, la tutela degli oltre 160.000 connazionali residenti in Venezuela è sempre stata la nostra priorità. Ricordo che si tratta della terza comunità italiana più grande nel mondo, che dalle elezioni di fine luglio vive in un clima di crescente repressione e intimidazione”. Così il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, che è intervenuto al question time a Montecitorio rispondendo a due interrogazioni sulla posizione dell’Italia in merito alla crisi del Venezuela e sul supporto che la Farnesina assicura ai connazionali residenti nel Paese sudamericano.
Tajani ha ricordato la costituzione, da inizio agosto, di una task force permanente alla Farnesina proprio “per seguire gli sviluppi del Paese. In questo contesto, vengono affrontati i temi legati all'emergenza e vagliate le iniziative a tutela dei cittadini italiani”.
In loco, ha aggiunto, “l'ambasciata, il consolato generale a Caracas e il consolato a Maracaibo continuano a lavorare senza sosta per informare in tempo reale e assistere i concittadini residenti nel Paese, soprattutto coloro che sono soggetti a provvedimenti limitativi della libertà personale”.
“Sulla base delle richieste di assistenza pervenute dai familiari dall'inizio della crisi, - ha informato il Ministro – risultano attualmente detenuti in Venezuela 8 doppi cittadini italo-venezuelani. A questi si aggiunge una cittadina italiana sottoposta alla misura cautelare del divieto di espatrio: dopo essere stata tratta in arresto, è stata tempestivamente rilasciata in attesa di giudizio, anche a seguito della pronta attivazione dell'ambasciata nei confronti delle autorità locali. La nostra costante attività di sensibilizzazione ha consentito, inoltre, di effettuare sei visite consolari a una cittadina italo-venezuelana attualmente detenuta dalla Forza di Polizia nella città di Maracay. Per tutti continuiamo a sollecitare l'accesso agli strumenti di protezione consolare”.
“Abbiamo condannato fin da subito e con fermezza le misure detentive adottate nei confronti dei nostri concittadini – ha ricordato Tajani – ed espresso forte preoccupazione per l'inaccettabile compressione dei loro diritti di difesa. Come ho detto prima, abbiamo inoltre sollecitato l'incaricata d'affari venezuelana, appositamente convocata al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, alla Farnesina, a garantire una maggiore attenzione da parte di Caracas su questi temi e sulle richieste di visite consolari ai connazionali detenuti. La nostra ambasciata si è, da ultimo, associata al passo promosso dalla delegazione dell'Unione europea in Venezuela, per invocare la scarcerazione di tutti i detenuti politici con cittadinanza europea”.
Il Governo, ha assicurato, “continua a monitorare con la massima attenzione l'evoluzione della situazione e a prestare ogni possibile assistenza ai connazionali e ai loro familiari, anche attraverso una costante pressione sulle autorità di Caracas. Voglio ribadirlo: il popolo venezuelano, così legato all'Italia da vincoli storici e di sangue, merita un futuro di democrazia e di libertà. Continuiamo a lavorare per raggiungere quest'obiettivo”.
“L'attenzione mia e del Governo sulla crisi in Venezuela continua a essere altissima”, ha ribadito il Ministro. “Ci siamo attivati fin da subito con i nostri partner internazionali per difendere la libertà di voto e richiamare Caracas al rispetto delle regole e dei diritti. La posizione dell'Italia, che ho voluto promuovere anche in ambito G7, forte del mandato unitario ricevuto dal Parlamento, è chiara: l'esito elettorale proclamato dalle autorità venezuelane non ha alcuna legittimità. Chiediamo risultati completi e trasparenti, la fine della repressione e la liberazione dei prigionieri politici”. Il popolo venezuelano “ha il diritto di decidere liberamente il proprio destino”. All'ultimo Consiglio Affari esteri dell'Unione europea di fine agosto, ha ricordato Tajani, “abbiamo concordato sulla necessità di costruire un percorso che porti al ripristino della legittimità democratica. Nei giorni scorsi ho dato disposizione di convocare alla Farnesina l'incaricata d'affari venezuelana e a lei abbiamo ribadito la nostra ferma condanna per l'ondata di repressione scatenata dal regime di Maduro e abbiamo chiesto nuovamente la liberazione di tutti i prigionieri politici, a partire dai cittadini italiani e italo-venezuelani”.
“Rivendichiamo, poi, il diritto all'informazione per i giornalisti locali, italiani e internazionali presenti nel Paese. Trasparenza e libertà di stampa sono, infatti, alla base di un sistema democratico”, ha aggiunto Tajani. “Occorre mantenere la pressione internazionale sul Governo venezuelano e continuare a garantire il nostro sostegno all'opposizione, anche di più ora che Edmundo González è stato costretto a lasciare il Venezuela sotto minaccia di arresto. Il quadro politico regionale è profondamente mutato rispetto al passato e il regime di Maduro è sempre più isolato. Abbiamo davanti a noi settimane di intenso lavoro per accompagnare il popolo del Venezuela a realizzare la legittima aspirazione di vedere riconosciuto il risultato elettorale”.
Il Governo italiano, ha assicurato, “continuerà a lavorare con tutti gli strumenti a disposizione, Presidenza del G7 in ambito europeo e attraverso i numerosi contatti che intrattengo costantemente, anche sul Venezuela, con il Segretario di Stato Blinken e con i colleghi dell'America latina. Per questo, - ha annunciato – intendo recarmi presto in missione in Argentina e in Brasile, due Paesi chiave del continente, anche nell'ottica della crisi venezuelana, che sarà al centro dei miei colloqui politici”.
“Continuiamo ad essere al fianco del popolo venezuelano, popolo amico, a cui siamo uniti da uno storico legame di amicizia, anche per la forte presenza di nostri connazionali. Oggi, più che mai, - ha concluso – sosteniamo il cammino di Caracas verso la democrazia e la libertà”.