di FILIPPO LIMONCELLI
Secondo l’Indice della Criminalità 2024 del Sole 24 Ore, le metropoli turistiche italiane come Milano, Roma e Firenze si confermano tra le province meno sicure del Paese. Le denunce sono in crescita per la prima volta dal 2013, con un incremento del 3,8% rispetto al 2022. Questo aumento riguarda in particolare i reati violenti, come omicidi, percosse, lesioni e rapine. Milano continua a detenere la maglia nera per il maggior numero di reati denunciati, con oltre 7.000 segnalazioni ogni 100.000 abitanti nel 2023.
Milano: al primo posto per criminalità
Milano, da anni al vertice della classifica, ha registrato un aumento del 4,9% delle denunce rispetto al periodo pre-pandemia. La città si distingue negativamente per furti e rapine, ed è terza a livello nazionale per violenze sessuali e quinta per reati connessi agli stupefacenti. Complessivamente, i reati denunciati nell’area metropolitana sono in crescita, confermando la tendenza negativa che riguarda le grandi metropoli.
Roma e Firenze: in forte crescita i reati predatori
Roma ha registrato un incremento significativo del 16,7% delle denunce rispetto al 2019 e dell’11% rispetto al 2022. I furti e i reati predatori sono in forte crescita nella capitale, con un aumento del 17% per i furti e del 24% per le rapine in pubblica via. Anche i reati legati agli stupefacenti sono in aumento, rendendo Roma una delle città più pericolose d’Italia. Firenze, invece, è tornata sul podio delle città più criminali, trainata da un boom delle rapine in strada, cresciute del 56% rispetto al 2022. Questo fenomeno sembra legato all’aumento del flusso turistico, che alimenta i reati predatori.
Le province più sicure d’Italia
Mentre le grandi città registrano un aumento dei reati, alcune province risultano più sicure. Oristano, Potenza e Treviso si collocano in fondo alla classifica dell’Indice della Criminalità 2024, con un numero significativamente inferiore di denunce. Questo dato potrebbe riflettere un maggiore controllo del territorio o, al contrario, una potenziale omertà e una mancanza di denunce dovuta all’assenza di un’efficace azione statale.