L'Inter strappa un punto in casa del Manchester City, pareggiando 0-0, nell'esordio stagionare in Champions League.
Simone Inzaghi si affida alla coppia d'attacco formata da Taremi e Thuram. A centrocampo la sorpresa Zielinski dal primo minuto mentre in difesa Bisseck affianca Acerbi.
Ritmi bassi per la prima parte di partita con le squadre che fanno pressing alto ma sono attente a non scoprirsi. Guardiola si affida alle giocate di De Bruyne e Haaland, protagonista di una lunga sfida con Acerbi. I nerazzurri replicano con Thuram e Darmian. Nella ripresa l'Inter è diventata padrona del centrocampo e ha sfiorato il gol in più occasioni. Spazio anche per Lautaro Martinez nella seconda frazione. Il City cerca il colpo nel finale con Foden. Finisce 0-0 con i nerazzurri che raggiungono la curva per salutare e prendere gli applausi dei propri tifosi.
Bologna-Shaktar 0-0, un punto tra sprechi e rimpianti
L'avventura in Champions del Bologna comincia con un punto e qualche rimpianto.
Perché lo Shakhtar si dimostra squadra alla portata, ma la bravura di Riznyk tra i pali e di Matviyenko al centro della difesa, unita agli errori sotto porta di Fabbian e Castro, fanno sì che alla prima assoluta nella massima competizione europea la vittoria non arrivi. Arriva però un punto che fa morale e arriva la prima partita senza reti al passivo della gestione Italiano, segnali di crescita di una squadra chiamata a cambiar pelle dopo l'addio di Thiago Motta. E pure a trovare coraggio: a dargliene è Lukasz Skorupski, che scacica la paura in avvio parando un rigore e svoltando l'indirizzo del match. Perché un Europa il Bologna si presenta pagando lo scotto dell'emozione al pronti via. In campo vanno tutti i reduci della cavalcata Champions della scorsa stagione, nessun nuovo acquisto nell'undici titolare. E dopo un minuto e 40 secondi sul lancio lungo di Matviyenko il brasiliano Eguinaldo prende d'infilata Posch, che lo stende in area: ammonizione e rigore. Skorupski, però, ipnotizza Sudakov, bloccando sulla propria destra una conclusione non troppo angolata.
E' la sliding door del match, perché passata la paura il Bologna si scrolla di dosso la tensione, cresce lentamente ma inesorabilmente, prendendo in mano la partita: anche perchè gli infortuni di Sikan e Konoplia nel primo tempo scombinano i piani di Pusic. Ndoye e Lykogiannis sono spine nel fianco degli ucraini: lo svizzero si mette in proprio con discese sulla sinistra, pescando Moro prima e Lykogiannis poi, ma le conclusioni vengono murate. L'occasionissima capita a Castro, che si presenta a tu per tu con Riznyk sul filtrante sempre di Ndoye. Se Skorupski salva il Bologna in avvio, il portiere dello Shakhtar tiene in piede i suoi poi: a fine primo tempo, ma soprattutto a inizio ripresa. Matviyenko si immola sulla conclusione a giro del solito Ndoye, poi il portiere salva in corner su una conclusione di Castro e soprattutto sulla botta a colpo sicuro di Fabbian, a tu per tu a tre metri dalla porta, dopo il cross di Beukema e la torre di Moro.
Quello del Bologna diventa un forcing che vede tentare conclusioni nuovamente anche a Orsolini e Castro. Il Bologna spinge, ma non sfonda. E allora Italiano si appella alla panchina per provare a sbloccare la contesa, inserendo forze fresche: Pobega, Iling e Dallinga. E poi pure Urbanski e Miranda. Ma niente da fare. Gli errori sotto porta costano la possibile prima vittoria stagionale, mai così vicina. Arriva però il primo clean sheet, perché nel secondo tempo lo Shakhtar si chiude e Matviyenko sventa l'ultimo assalto di Iling all'ultimo minuto del recupero. Finisce senza vittoria. Ma soprattutto con il primo punto in Champions del Bologna.