di MARIO PICCIRILLO

ROMA – L’esonero a colazione. Un licenziamento espresso, freddo. De Rossi stava preparando la partita con l’Udinese. Le famigerate radio romane parlottavano del più e del meno, nelle redazioni non c’erano spifferi. Poi il comunicato. Capitan Futuro è il passato della Roma. “Nell’interesse della squadra”. Tempo un paio di ore per registrare il trauma ed ecco l’impazzimento generale, altrimenti detto “toto-nomi”.

La seduta di allenamento del mattino è ovviamente stata cancellata, spostata al pomeriggio. Quando magari a Trigoria sapranno chi sarà il sostituto di De Rossi. Scartati i primi nomi “facili” (Pioli, appena svincolatosi dal Milan; Allegri e Sarri) ecco che in pole è scattato Edin Terzic. Il tecnico che ha conquistato una finale di Champions con il Borussia Dortmund, 41 anni, ha sorpassato le altre opzioni di slancio. In ballo ci sono ancora – pare – il tedesco Tuchel, un nome internazionale, o l’ex Toro Juric, soluzione più contenitiva economicamente e tatticamente. De Rossi, fresco di rinnovo in estate ha ancora tre anni di contratto a 3 milioni netti a stagione.

Secondo i ben-informati in casa Roma – tanti, troppi – De Rossi paga i rapporti deteriorati con la Ceo Lina Souloukou, la decisione di Dybala di restare nella capitale, e il clima non idilliaco con i senatori dello spogliatoio”. Un gran classico.

La Roma ha scelto Juric. La rivoluzione balcanica per il post-De Rossi

ROMA – Ivan Juric. L’ex sergente di ferro del Torino. Sarà il croato il nuovo allenatore della Roma dopo l’esonero di Daniele De Rossi. Lo confermano tutti gli esperti di calciomercato, Nicolò Schira a Gianluca Di Marzio. L’accordo c’è già. Juric firmerà un contratto di un anno con rinnovo automatico in caso di qualificazione in Champions League.

Accantonate dunque le opzioni più blasonate: De Rossi, fresco di rinnovo in estate ha ancora tre anni di contratto a 3 milioni netti a stagione.