Nella mia recente interrogazione al Ministero della Salute ho chiesto al Governo di migliorare l’accordo tra Italia e Argentina in materia di assistenza sanitaria ampliando la platea dei soggetti assicurati e migliorando la qualità delle prestazioni somministrate.
Le disposizioni sanitarie in questione sono previste nella Convenzione di sicurezza sociale tra i due Paesi firmata nel lontano 1981 ed entrata in vigore nel 1984.
Quale è il problema? I soggetti a cui è assicurata dalla convenzione la copertura sanitaria per malattia in entrambi i Paesi contraenti – Italia e Argentina - attraverso le procedure previste dall’accordo amministrativo sono esclusivamente i pensionati ed i loro familiari che si rechino in temporaneo soggiorno da uno Stato all’altro e i cittadini di uno Stato contraente titolari di pensione residenti nel territorio dell'altro Stato. Sono esclusi invece tutti gli altri soggetti e tutte le altre categorie di cittadini che per qualunque motivo si spostino per soggiorni temporanei dall’Italia in Argentina e viceversa.
Si tratta, dunque, di un accordo oramai datato e parziale che non prevede alcuna forma di tutela sanitaria (compresa la copertura delle prestazioni di pronto soccorso) per lavoratori, turisti, studenti, e comunque tutti i soggetti che non siano pensionati e che si spostino da un Paese all’altro temporaneamente. Questi cittadini sono costretti quindi a ricorrere alle assicurazioni private, che come sappiamo sono molto onerose, in caso di soggiorno temporaneo nell’altro Paese.
Ho ricordato al Governo che l’Argentina è stata dalla fine dell’Ottocento una meta migratoria per milioni di italiani, che attualmente sono quasi un milione i cittadini residenti in Argentina iscritti all’Aire, e che negli ultimi due decenni si è registrato un nuovo considerevole flusso di italiani giunti in Argentina alla ricerca di un lavoro. Credo quindi che sia necessario e urgente intervenire per garantire una tutela sanitaria più ampia ed efficace ai nostri connazionali che si spostano tra i due Paesi.
A questo fine ho ricordato al Ministro della Salute che dall’Aprile 2003 (e cioè oltre 20 anni fa) era stata attivata, su iniziativa del MAE, una procedura di aggiornamento della suddetta Convenzione di sicurezza sociale tra Italia e Argentina intesa ad ampliare in materia sanitaria la portata di quella vigente a favore dei soggetti esclusi ed ho quindi sollecitato la ripresa dei contatti con le autorità argentine competenti in materia sanitaria per verificare la possibilità di ampliare la platea degli aventi diritto alla tutela sanitaria attualmente prevista dalla Convenzione per includere tra i soggetti tutelati oltre ai pensionati anche altre categorie di persone come i lavoratori, i turisti, gli studenti, etc., che si recano per soggiorni temporanei dall’uno all’altro Paese contraente e garantire inoltre, in quanto ai rischi coperti, una più completa e adeguata tutela sanitaria.