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I superbatteri potrebbero uccidere 40 milioni di persone entro il 2050: l’allarme degli scienziati

Foto: Depositphotos

di FILIPPO LIMONCELLI

Un recente studio pubblicato su The Lancetprevede che il numero globale di decessi causati dai superbatteri potrebbe superare i 39 milioni entro il 2050. Questo fenomeno è legato alla resistenza antimicrobica (AMR), che si verifica quando batteri e funghi sviluppano la capacità di resistere ai farmaci. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’AMR come una delle principali minacce globali per la salute pubblica, causata dall’uso eccessivo e improprio di farmaci antimicrobici nell’uomo, negli animali e nelle piante.

Gli esperti hanno identificato oltre un milione di decessi tra il 1990 e il 2021 legati a infezioni resistenti ai farmaci. Mentre i decessi tra i bambini sotto i cinque anni sono diminuiti del 50%, le morti tra gli anziani sopra i 70 anni sono aumentate dell’80%, evidenziando una crisi che colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione.

Le conseguenze nei paesi in via di sviluppo

Le regioni più colpite dalla resistenza antimicrobica saranno l’Asia meridionale, l’America Latina, i Caraibi e l’Africa sub-sahariana. Come spiegato da Chris Murray, direttore dell’Institute for Health Metrics and Evaluation, l’accesso a cure sanitarie di base è spesso limitato in queste aree. La carenza di antibiotici e di risorse fondamentali, come l’ossigeno, aggrava ulteriormente la situazione.

Molti pazienti non ricevono cure adeguate, aumentando il rischio di complicazioni. Questo scenario di insufficiente assistenza sanitaria fa sì che anche malattie curabili diventino potenzialmente letali.

Scenari futuri e possibili soluzioni

I ricercatori hanno sviluppato tre scenari per il futuro della resistenza antimicrobica, considerando il mantenimento delle attuali condizioni climatiche, lo sviluppo di nuovi antibiotici e il miglioramento dell’assistenza sanitaria. Sebbene le previsioni siano allarmanti, ci sono ancora margini per una risposta globale efficace. Con un miglioramento dell’assistenza sanitaria, potrebbero essere evitati fino a 92 milioni di morti cumulativi tra il 2025 e il 2050. L’introduzione di farmaci più potenti potrebbe aumentare ulteriormente questo numero.

La prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite rappresenta un’opportunità cruciale per i leader mondiali di affrontare questa emergenza, firmando una dichiarazione politica che stabilisca piani globali per combattere l’AMR. La speranza è che con azioni concrete si possano ribaltare queste previsioni catastrofiche e garantire una salute migliore per le generazioni future.

 

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