Un controllo sui pensionati italiani all’estero per verificare che non si disperdano risorse, considerando che dall’Inps ogni mese partono 310mila assegni che vanno in circa 160 Paesi e valgono 1,6 miliardi di euro.
L’Istituto della previdenza ha avviato il cosiddetto “accertamento dell’esistenza in vita per gli anni 2024 e 2025”, giunto alla sua seconda fase. Nei giorni scorsi l’Istituto ha diffuso un messaggio ricordando che è “verifica necessaria”, che viene svolta da Citibank.
Questa, per garantire la regolarità dei pagamenti, “richiede ai pensionati residenti all’estero di fornire un’attestazione di esistenza in vita recante, oltre alla firma del pensionato, anche quella di un operatore di patronato, di un funzionario di ufficio consolare o di un’autorità locale abilitata”.
La spedizione delle richieste è partita il 20 settembre e destinatari sono i residente in Europa, Africa e Oceania. Ci sono alcune eccezioni, in particolare per chi risiede in Paesi che hanno accordi di comunicazione dei dati sui decessi; è il caso, ad esempio, di Germania, Svizzera, Belgio, Francia o Australia. Esentati anche i Paesi scandinavi e quelli dell’Est Europa, perché già interessati dalla prima fase di accertamento.
Le dichiarazioni sono da restituire alla banca entro il 18 gennaio 2025. Nel messaggio dell’Inps sono precisate le modalità e le informazioni richieste.
Cosa succede a chi non presente l’attestazione
L’Istituto dettaglia ancora che nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di febbraio 2025, dove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del paese di residenza e, in caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2025, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di marzo
Infine, per ridurre il rischio di pagamenti di prestazioni dopo la morte del beneficiarioe per prevenire le criticità derivanti dalle eventuali azioni di recupero delle somme indebitamente erogate, alcuni pensionati potranno essere interessati dalla verifica generalizzata dell’esistenza in vita, indipendentemente dalla propria area geografica di residenza o domicili