di GIANLUCA PACE

Un’ennesima fotografia del nostro decadente Paese. Tra il settembre 2023 e settembre 2024, spiega il XII rapporto di Cittadinanzattiva, nelle nostre scuole si sono registrati ben 69, sessantanove, crolli. Per sessantanove volte, ripetiamo, si sono registrati crolli nelle scuole. Per la precisione: 28 dei 69 crolli si sono registrati al Sud e nelle Isole, altrettanti al Nord e 13 al Centro. In molti casi, tra l’altro, il crollo era prevedibile e già segnalato. Qualche altro inquietante numero sparso: gli edifici scolastici che non possiedono il certificato di agibilità sono il 59,16%, quello di prevenzione incendi il 57,68%. Quelli senza collaudo statico il 41,50%.

E su 40.133 edifici scolastici, 2.876 sono collocati in zona a rischio 1 e 14.467 in zona a rischio 2.

Ma possiamo considerare civile un Paese dove nelle sue scuole in un anno si sono registrati 69 crolli? Possiamo considerare civile e legale e decente un Paese che ha circa il 60% degli edifici scolastici senza certificato di agibilità?

Siamo un Paese da incubo. Si dovrebbe inventare un nuovo format: Paesi da incubo. Almeno così qualcuno ci verrebbe a dare una sistemata. Forse.