Obesità, diabete, ipercolesterolemia e ipertensione arteriosa sono tra i principali fattori di rischio nelle malattie cardiovascolari, modificabili attraverso la prevenzione, a cui si aggiungono sedentarietà, fumo ed eccessivo consumo di sale.
Eppure secondo i dati della sorveglianza Passi, nel biennio 2022-2023, solo una piccolissima quota (2%) è del tutto libera dall'esposizione al rischio cardiovascolare noto: complessivamente il 41% degli intervistati, tra 18 e 69 anni, ne presenta almeno 3.
Su 100 italiani, 18 riferiscono una diagnosi di ipertensione, 18 di ipercolesterolemia, 35 sono sedentari, 24 fumatori, 43 risultano in eccesso ponderale e meno di 7 persone consumano 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (five a day), come raccomandato.
Inoltre, quasi il 5% del campione riferisce una diagnosi di diabete. Agendo sui fattori di rischio cardio-metabolici modificabili, anche attraverso lo stile di vita, l'80% dei decessi legati a queste malattie - le più frequenti sono infarto del miocardio e ictus cerebrale - sarebbe evitabile. Lo ricordano gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, promossa dalla World Heart Federation in collaborazione con l'Oms. "Un dato che va letto in senso positivo - dice Rocco Bellantone, presidente dell'Istituto superiore di sanità - perché chiama in causa tutti noi, come medici e come cittadini. Tutti possiamo fare molto per il nostro cuore, i medici e in particolare i medici di medicina generale, in quanto professionisti più prossimi ai pazienti, comunicando con sempre maggiore forza i buoni stili di vita. E come cittadini impegnandoci a prendere nelle nostre mani la nostra salute, praticando la prevenzione". Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia (30,8% di tutti i decessi nel 2021, ultimo dato di mortalità disponibile) con 217 mila decessi. I decessi per le malattie ischemiche del cuore e per le malattie cerebrovascolari sono, rispettivamente, il 27,3% ed il 24,7% del totale dei decessi dovuti alle malattie del sistema circolatorio. I dati preliminari raccolti attraverso l'esame in corso sulla popolazione generale nell'ambito della periodica Italian Health Examination Survey - Progetto Cuore condotta dall'Iss, mostrano per il 2023 che i valori medi della valutazione del rischio cardiovascolare sono risultati pari al 6,9% negli uomini e al 2,3% nelle donne. Grazie al Progetto Cuore , condotto dall'Iss, è ora online un 'calcolatore' del rischio, un sistema che permette in poche mosse di valutare la propria probabilità di avere un infarto del miocardio o un ictus nei successivi 10 anni raggiungibile all'indirizzo www.cuore.iss.it/valutazione/calc-rischio