(foto Ansa)

Sensibilizzate ulteriormente a Roma le misure di sicurezza nella zona del ghetto e sugli obiettivi sensibili della comunità ebraica, alla luce della situazione in Medio Oriente, delle recenti manifestazioni di stampo antisemita e dei cortei pro Palestina annunciati a ridosso dell'anniversario del 7 ottobre nella capitale e vietati nei giorni scorsi.

Il livello di sicurezza, secondo quanto si apprende, era già altissimo.

La situazione in medio Oriente e le recenti manifestazioni di stampo antisemita hanno portato a "un innalzamento" delle misure di sicurezza nell'area del Ghetto ebraico di Venezia - il più antico d'Europa - e nel riguardo di altri possibili obiettivi sensibili in città. Fonti della Questura veneziana fanno presente all'ANSA, tuttavia, che il livello era già alto anche prima, soprattutto in ragione del conflitto israelo-palestinese in corso. La situazione sicurezza è in ogni caso sotto controllo, oggetto di costante valutazione tra le forze dell''ordine e il Prefetto di Venezia.

Cartello choc contro Segre e Crosetto a Milano. La comunità ebraica: "Siamo ad un passo dalla caccia all'ebreo"

Nel giorno della morte del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in centinaia scendono in piazza a Roma e Milano - dove manifestanti hanno sfilato con cartelli choc, come quello con l'immagine di Liliana Segre e la scritta 'Agente sionista' - per gridare la loro vicinanza a palestinesi e libanesi e la rabbia contro Israele.

Solidarietà è stata espressa dalla Brigata ebraica di Milano, dalla Comunità ebraica di Roma, dal presidente della Camera Lorenzo Fontana - tra gli altri - alle persone finite 'bersaglio' nel corteo milanese.

"Condanna ferma e decisa per quanto accaduto al corteo pro Palestina di Milano, durante il quale sono stati esposti cartelli con nomi e cognomi di persone che vengono accusate di essere 'agenti sionisti', tra cui la senatrice a vita Liliana Segre, il ministro della Difesa Guido Crosetto e Riccardo Pacifici. Ci troviamo dinnanzi a pericolose violenze verbali e diffamazioni che non possono essere accettate"", ha scritto il Presidente del Senato Ignazio La Russa.
Occhi puntati sulla grande manifestazione programmata a Roma - ma vietata dalla questura - per sabato prossimo, alla vigilia dell'anniversario del 7 ottobre. "Fermare subito i bombardamenti in Libano", si legge sullo striscione srotolato davanti al Pantheon a Roma, al sit-in con gli studenti di Cambiare Rotta e Osa, il movimento Potere al Popolo e alcuni attivisti dei Giovani palestinesi italiani, che chiedono "stop ai bombardamenti in Libano e al genocidio a Gaza". Circa 250 le persone presenti. "Palestina Libera", urlano i partecipanti.

"Siamo a un passo dalla caccia all'ebreo e da atti di aperta violenza nei confronti di istituzioni ebraiche religiose e non e dei loro rappresentanti". Lo sottolinea in una nota Walker Meghnagi, presidente della comunità ebraica di Milano commentando i manifesti comparsi ieri durante una manifestazione in sostegno della Palestina. "Quanto messo in piazza a Milano sabato dai manifestanti propal è di una gravità eccezionale - aggiunge -. Questo purtroppo a dimostrazione di come oramai non ci sia più alcun limite che possa considerarsi insuperabile nella sua inaccettabilità. Si è creata una spirale di cieco odio antisemita e appelli genocidi ormai equiparabili a quelli di matrice nazi-fascista degli anni '30 e '40 dello scorso secolo".

Per questo Meghnagi fa appello alle istituzioni anche considerando la vicinanza al 7 ottobre, anniversario dello scoppio del conflitto. Un appello è al governo, "a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la comprensione ed appoggio che non ci hanno mai fatto mancare - spiega -, affinché siano prese delle misure preventive e, nel caso queste venissero disattese, anche di contrasto nel caso questo tipo di 'manifestazioni' dovessero realizzarsi nelle nostre piazze". L'appello è poi ai "partiti di opposizione affinché anche loro prendano le distanze dalla galassia da cui si generano queste manifestazioni - conclude - e di attivarsi in maniera fattiva ad un contenimento delle loro modalità e contenuti espressi".