di MARIO PICCIRILLO
ROMA – Israele ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres “persona non grata” e gli ha vietato l’ingresso nel Paese. Annunciando la decisione sui social, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha affermato che sarà ricordato “come una macchia nella storia delle Nazioni Unite”.
“Chiunque non condanni inequivocabilmente l’odioso attacco dell’Iran a Israele – ha detto – come hanno fatto quasi tutti i paesi del mondo, non merita di mettere piede sul suolo israeliano. Si tratta di un segretario generale che non ha ancora denunciato il massacro e le atrocità sessuali commesse dagli assassini di Hamas il 7 ottobre, né ha guidato alcun tentativo di dichiararli un’organizzazione terroristica”.
“Un segretario generale che sostiene terroristi, stupratori e assassini di Hamas, Hezbollah, Houthi e ora dell’Iran, la nave madre del terrore globale, sarà ricordato come una macchia nella storia dell’ONU. Israele continuerà a difendere i suoi cittadini e a sostenere la sua dignità nazionale, con o senza António Guterres”.
Il Guardian però ricorda che nell’ottobre del 2023 Guterres aveva “condannato inequivocabilmente gli orribili e senza precedenti atti di terrore del 7 ottobre da parte di Hamas in Israele. Nulla può giustificare l’uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili, o il lancio di razzi contro obiettivi civili. Tutti gli ostaggi devono essere trattati con umanità e rilasciati immediatamente e senza condizioni”. Ma poi aveva aggiunto “È importante anche riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono avvenuti nel vuoto. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione. I palestinesi hanno visto la loro terra costantemente divorata dagli insediamenti e afflitta dalla violenza; la loro economia soffocata; la loro gente sfollata e le loro case demolite. Ma le lamentele del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E quegli spaventosi attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”.
Il mese scorso i membri delle Nazioni Unite hanno appoggiato a larga maggioranza una mozione non vincolante che chiedeva a Israele di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi della Cisgiordania, che dura da quasi sei decenni.