Nonostante l'irrisolta crisi politica scatenatasi dopo le elezioni presidenziali del 28 luglio, in Venezuela l'Assemblea nazionale controllata dal 'chavismo' al potere ha chiesto attraverso il suo presidente, Jorge Rodríguez, di instaurare un dialogo politico con i partiti per riformare tutta la legislazione elettorale in vista delle elezioni regionali del 2025.
Una manovra che, secondo molti osservatori, ha lo scopo di barrare definitivamente la strada all'opposizione.
"La nostra aspirazione deve essere che mai più un ladro, un voltagabbana, un apolide, un violento, un fascista si candidi per qualsiasi posizione elettorale popolare in Venezuela, mai più", ha detto in plenaria Rodriguez.
Tra le leggi da rivedere ci sono quella che regola l'attività dei partiti e quella che definisce le azioni del Consiglio nazionale elettorale.
"Deve finire una volta per tutte l'esistenza di persone che utilizzano gli strumenti elettorali e politici forniti dalla democrazia venezuelana per attaccarla e attentare contro la vita delle persone, contro le proprietà della Repubblica e contro il sacro territorio della Repubblica", ha aggiunto Rodriguez.