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Repubblica Dominicana indurisce la politica contro i migranti haitiani

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Per fare fronte al malcontento sociale generato dal forte incremento dell'immigrazione clandestina da Haiti negli ultimi due anni, il governo della Repubblica Dominicana ha annunciato oggi l'avvio con "esecuzione immediata" di un piano per espellere 10.000 haitiani privi di documenti ogni settimana.
"Questa operazione mira a ridurre l'eccesso di popolazione migrante percepita nelle comunità dominicane e sarà realizzata nel quadro di protocolli rigorosi che garantiscano il rispetto dei diritti umani e della dignità dei rimpatriati", ha affermato alla stampa Homero Figueroa, portavoce del presidente Luis Abinader.
Il governo di Santo Domingo reclama un maggior impegno della comunità internazionale per risolvere la grave crisi in cui è sprofondato il vicino Paese.

"Abbiamo avvertito le Nazioni Unite: o loro e tutti i paesi impegnati agiranno in modo responsabile ad Haiti, oppure noi agiremo in modo responsabile nella Repubblica Dominicana", aveva dichiarato di recente lo stesso Abinader.
Il presidente è stato rieletto a maggio per un nuovo mandato proprio grazie alla promessa di indurire la politica di espulsioni nei confronti dei migranti senza documenti e di estendere il muro di 164 km costruito lungo il confine per evitare l'ingresso di haitiani in fuga dalla fame, dalle epidemie e dalla violenza delle gang.

Nel 2023 sono stati 250.000 gli haitiani privi di documenti deportati dalla Repubblica Dominicana.

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