ROMA - In occasione della visita istituzionale del Ministro Tajani in Argentina, è stata consegnata dal personale in servizio presso la sede del Consolato Generale d’Italia a Buenos Aires, una nota del sindacato Confsal Unsa Esteri nella quale si evidenziavano gli aspetti di maggiore attenzione e di rilievo che coinvolgono il personale e su cui “appare inderogabile un intervento del Ministero e del Governo nella condivisa prospettiva di valorizzare pienamente tutti lavoratori e massimizzare le potenzialità di crescita e di competitività del nostro Paese”.
Nella nota, il sindacato ha tratteggiato lo scenario entro cui prende forma il servizio dei medesimi lavoratori, “condizionato da situazioni di sperequazioni e di criticità operative, contrattuali e retributive, sedimentatesi negli anni e per le quali appare ormai inderogabile l’individuazione di una soluzione”.
A tal riguardo la Confsal Unsa Esteri ha sottolineato “il ruolo imprescindibile degli impiegati a contratto, in quanto componente professionale in certi casi più debole ed esposta, segnatamente in quei Paesi ove sussistono bassi standard giuridico-contrattuali in materia di diritto del lavoro, come in Argentina”.
In questa prospettiva il Sindacato ha segnalato “la sussistenza di una vera e propria emarginazione dei lavoratori a contratto sotto il profilo dei diritti sindacali poiché a loro viene negato perfino il diritto alle prerogative sindacali previste dalla contrattazione collettiva nazionale italiana ed è preclusa la possibilità di essere conteggiati ai fini della rappresentatività sindacale. In questo modo, non soltanto viene “falsato” il numero di iscritti ai fini del riconoscimento della rappresentatività sindacale nazionale, ma viene altresì negata loro la possibilità di partecipare nell’agone sindacale in maniera legittima, completa e partecipativa rispetto agli altri lavoratori”.
Riguardo la configurazione retributiva dei lavoratori, nella nota si legge che “gli aumenti autorizzati ai sensi dell’articolo 157 del dpr 18/67, sono di fatto insufficienti per venire incontro alle reali esigenze del personale a contratto”. Nello specifico è stato segnalato che l´ultima autorizzazione incrementale risale al 2022 ed è stata pari appena al 4%, peraltro concomitante al mutare dello scenario impositivo fiscale che ha condotto all´applicazione delle imposte locali, le quali hanno contribuito ad erodere notevolmente l´ammontare retributivo con il conseguente depotenziamento dell´aumento accordato”.
Nella nota, inoltre, il sindacato ha anche evidenziato che “il sistema di riadeguamento rispecchia purtroppo un sistema operativo non aggiornato e dunque non comparabile con quanto avviene negli altri Paesi con i quali la legge stessa consente comparazioni: fringe benefits, promozioni per merito, premialità e indennità correlate non sono previste dalla disciplina italiana. La norma dispone una cristallizzazione dei profili, poiché un dipendente viene assunto in una determinata posizione economico-giuridica e accede alla pensione senza aver avuto la minima occasione di progressione o alcuna forma di upgrade economico-contrattuale”.
In questa prospettiva, la Confsal Unsa Esteri si è auspicata di prevedere, già nell’ambito della delega al governo in materia di riordino della disciplina del Ministero degli affari esteri, “una riforma che disponga la valutazione, la premialità e la progressione del personale a contratto a legge locale”.
I lavoratori firmatari della nota consegnata al Ministro Tajani hanno ribadito la priorità di “condividere con il Ministro le criticità che attanagliano tutti i profili di questa Amministrazione, nell’auspicio che vi possano essere le condizioni per ricreare una cornice normativa ed operativa che consenta di valorizzare in maniera piena e legittima le potenzialità delle risorse umane e di tutte le sedi”.
Infine, il sindacato ha spiegato che “le istanze tratteggiate nella nota in titolo rappresentano un riferimento prezioso per il lavoro che stiamo svolgendo in queste ore con il Ministro, l’Amministrazione e la politica in vista della sessione di bilancio che avrà luogo a breve e nella quale auspichiamo che siffatte istanze trovino una configurazione normativa applicativa per il bene di ciascuno dei lavoratori, in ogni sede della rete estera del MAECI”.
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