PARMA - A Bordeaux è stata una panoramica suggestiva per immagini sulla città di Parma e su valori e ricchezze che caratterizzano il suo territorio a chiudere, tra gli applausi, l’Assemblea Generale di INBO The International Network of Basin Oraganizations che ha visto 192 membri provenienti da 88 paesi del mondo confrontarsi nei diversi continenti sulle tematiche legate all’acqua e al suo impiego più sostenibile, ai relativi e diversificati programmi che ne regolano gli utilizzi e la gestione e sull’attuazione futuro delle direttive sulla risorsa idrica dell’Unione Europea. E la novità di rilievo, comunicata in chiusura delle molteplici sessioni di lavoro svolte dal 7 al 10 di ottobre, è che sarà proprio Parma ad ospitare nel 2025, dal 20 al 23 del mese di maggio, la 22esima edizione della manifestazione dopo quella di Valencia e quella appena conclusa a Bordeaux.
Fondamentale per l’ottenimento di questo prestigioso traguardo che vedrà arrivare in città numerosi esperti internazionali è stato il ruolo propulsivo giocato dalla stretta collaborazione tra Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po ed il suo Segretario Generale Alessandro Bratti e il Comune di Parma e l’Assessore alla Sostenibilità Ambientale Energetica e alla Mobilità Gianluca Borghi.
Entrambe presenti all’assemblea generale INBO in Francia, insieme ad una delegazione tecnica della stessa Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po, Bratti e Borghi, hanno espresso particolare soddisfazione per l’ottenimento di questo risultato che consentirà a Parma il prossimo anno di diventare per 3 giorni la Capitale Ue dell’acqua: “Abbiamo candidato e ottenuto l’organizzazione di uno degli eventi più importanti su scala internazionale riguardo le tematiche e le conseguenti politiche europee sulla risorsa idrica L’evento internazionale del prossimo anno che organizzeremo insieme al Comune di Parma che ringrazio – ha commentato il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po, Alessandro Bratti – a maggio vedremo la presenza a Parma di tutte le Autorità di bacino europee e numerosi esperti che dibatteranno sulle politiche dell’acqua in epoca di cambiamento climatico nei diversi paesi e in un'ottica comune europea attraverso le nuove Direttive comunitarie”