ROMA - “La radio e la televisione hanno segnato il Novecento. Sono state motori potenti della crescita culturale degli italiani, di coesione civile, di innovazione, di conoscenza del mondo, della stessa costruzione democratica”. Inizia così il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele, in occasione dell'evento "100 anni di radio, 70 di televisione. Suoni e immagini senza confini".
“Nella memoria di ogni famiglia ci sono parole della radio e immagini televisive che legano tappe della vita agli eventi della storia”, continua il Capo dello Stato, secondo cui “celebrare a New York la ricorrenza - contemporaneamente - dei 100 anni dal primo programma dell’Unione radiofonica italiana e dei 70 dalla prima trasmissione televisiva della Rai assume un valore e un significato particolari”.
“Le comunità italiane all’estero hanno potuto, attraverso i media radio-televisivi, riannodare i legami, partecipare alle aspirazioni e ai successi della madre Patria”, sottolinea Mattarella, prima di rimarcare che “il servizio pubblico ha svolto, con la sua programmazione, una preziosa funzione di collegamento con i nostri concittadini all’estero e con i loro discendenti, rafforzando le loro radici. Le trasmissioni hanno creato attenzione al nostro stile di vita, alla sensibilità e alla qualità italiane. Sono state vetrina del Paese, aiutando a rinsaldare relazioni e costruirne di nuove”.
Quanto al previsto approfondimento dedicato a Mike Bongiorno, “personaggio radiotelevisivo tra i più popolari, e che proprio da New York cominciò la sua avventura professionale fino a diventare una icona della tv”, Mattarella rileva come egli sia “emblematico del valore del dialogo tra le due sponde dell’Atlantico. Bongiorno fu pioniere in stagioni di profondo cambiamento nel linguaggio e nelle tecniche televisive”.
“Oggi le trasformazioni si sono fatte ancora più veloci e intense. Il messaggio della cultura italiana – conclude – è una sfida che non può andare delusa”.
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