di CLAUDIA MONTANARI
Il semaglutide è un farmaco innovativo per quanto riguarda il trattamento del diabete di tipo 2 e anche come ottimo alleato nella perdita di peso. Commercializzato sotto nomi come Ozempic, Wegovy e Rybelsus, sembra avere significativi benefici per la salute cardiovascolare e nella gestione del peso. Tuttavia, nonostante questi effetti positivi, il farmaco non è esente da controindicazioni, in particolare per quanto riguarda gli effetti collaterali gastrointestinali.
Cos’è il semaglutide e come funziona
Il semaglutide appartiene alla classe di farmaci noti come agonisti del recettore del GLP-1 (glucagon-like peptide-1). Questo tipo di farmaco imita l’azione del GLP-1, un ormone che aiuta a regolare il livello di zucchero nel sangue, stimolando il pancreas a produrre insulina quando i livelli di glucosio nel sangue sono troppo alti. Inoltre, rallenta lo svuotamento dello stomaco, favorendo una sensazione di sazietà più duratura, il che lo rende particolarmente utile per chi cerca di ridurre l’assunzione calorica e perdere peso.
Nonostante l’efficacia di questo meccanismo nella gestione del diabete e del peso corporeo, la sua azione a livello dello stomaco è anche alla base di molti degli effetti collaterali gastrointestinali segnalati dai pazienti.
Benefici cardiovascolari del semaglutide
Secondo una recente meta-analisi pubblicata nell’International Journal of Obesity, il semaglutide non è solo efficace nella perdita di peso, ma offre anche significativi vantaggi per la salute cardiovascolare. La ricerca ha analizzato i dati di 38 studi che includevano sia pazienti con diabete che senza, evidenziando una serie di risultati impressionanti:
Il farmaco è stato associato a una riduzione del 17% dei decessi legati a malattie cardiovascolari, una diminuzione del 76% delle ospedalizzazioni per insufficienza cardiaca e una riduzione del 24% nel rischio di infarto non fatale e della necessità di interventi di rivascolarizzazione coronarica. I benefici cardiovascolari si estendono anche alla prevenzione dell’ictus, con una riduzione del rischio del 35% nelle persone affette da diabete, e una riduzione del 21% dei decessi per qualsiasi causa.
Questi risultati suggeriscono che il semaglutide potrebbe essere un potente strumento non solo per la gestione del diabete, ma anche per prevenire eventi cardiovascolari gravi, come infarti e ictus, soprattutto nei pazienti a rischio.
Uno dei punti più complessi emersi dalla meta-analisi riguarda la difficoltà nel distinguere i benefici cardiovascolari direttamente imputabili al semaglutide da quelli derivanti dalla perdita di peso indotta dal farmaco. È noto che la riduzione del peso corporeo ha effetti benefici sulla salute del cuore, in particolare nei pazienti con insufficienza cardiaca o obesità. Tuttavia, la perdita di peso indotta dal semaglutide rende difficile isolare gli effetti specifici del farmaco sul cuore.
Secondo André Saad, uno degli autori della meta-analisi, il farmaco agisce anche direttamente sul sistema cardiovascolare, migliorando la circolazione sanguigna e abbassando la pressione arteriosa, stabilizzando le placche aterosclerotiche e riducendo l’infiammazione sistemica associata all’obesità. Questi effetti diretti suggeriscono che il semaglutide potrebbe avere benefici per la salute del cuore indipendentemente dalla perdita di peso, anche se la distinzione tra i due aspetti rimane complessa da dimostrare completamente.
Effetti collaterali gastrointestinali
Nonostante i suoi numerosi benefici, il semaglutide è noto anche per causare effetti collaterali gastrointestinali significativi. La meta-analisi ha esaminato attentamente questi effetti avversi, evidenziando che le persone che assumevano dosi più elevate di semaglutide, in particolare la dose da 2,4 milligrammi, riportavano un maggior numero di effetti collaterali gastrointestinali come nausea, vomito, stitichezza e diarrea.
L’incidenza di questi effetti collaterali tende ad aumentare con l’aumento della dose. Per esempio, il 23% dei pazienti che assumevano una dose di 0,5 mg ha segnalato nausea, mentre questa percentuale sale al 68% per coloro che assumevano 2,4 mg. Anche il vomito è aumentato significativamente, passando dal 9% al 45% con dosi più alte.
Questi effetti collaterali non sono solo fastidiosi, ma possono anche influire sull’aderenza al trattamento. Infatti, dal 9% all’11% dei pazienti trattati con semaglutide sottocutanea ha interrotto il trattamento a causa di questi sintomi, con una correlazione tra l’aumento della dose e la probabilità di abbandono della terapia.
Differenze tra semaglutide sottocutaneo e orale
Il semaglutide è disponibile sia in forma sottocutanea che orale, e la meta-analisi ha rilevato alcune differenze significative tra le due modalità di somministrazione. In particolare, sembra che la versione orale del farmaco sia associata a una minore incidenza di effetti collaterali gastrointestinali rispetto alla forma sottocutanea. Inoltre, il semaglutide orale ha mostrato un maggior successo nel ridurre la mortalità per tutte le cause rispetto alla versione iniettiva.
André Saad ha ipotizzato che questo risultato possa essere dovuto a una migliore aderenza al trattamento da parte dei pazienti che assumono la versione orale del farmaco, probabilmente perché è più facile da gestire e causa meno effetti avversi. Tuttavia, ha sottolineato che c’è un numero limitato di studi che hanno esaminato gli effetti cardiovascolari della semaglutide orale, quindi è necessario cautela nell’interpretazione di questi risultati.
Perché il semaglutide è efficace nella perdita di peso?
La perdita di peso è uno degli effetti più noti del semaglutide, e ciò ha portato molti pazienti, anche senza diabete, a utilizzare il farmaco per questo scopo. Il farmaco agisce a livello cerebrale riducendo l’appetito e aumentando la sensazione di sazietà, il che porta i pazienti a consumare meno calorie e, di conseguenza, a perdere peso.
Tuttavia, come in altre terapie per la perdita di peso, è importante che il trattamento sia personalizzato e monitorato da un medico. Non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo al farmaco, e in alcuni casi può essere necessario ridurre gradualmente la dose per evitare effetti collaterali eccessivi. Saad ha sottolineato che l’obesità è una condizione cronica, e il trattamento deve essere gestito di conseguenza, proprio come per altre malattie croniche come il diabete o l’ipertensione.