di ENRICO PIRONDINI

Il Po fa paura, l’acqua continua a salire e le golene del Grande Fiume sono sommerse. C’è preoccupazione per la tenuta degli argini già inzuppati, ormai al limite delle loro capacità difensive. La popolazione rivierasca (quorum ego) è col fiato sospeso. Oltre duemila gli evacuati e sono annunciati nuovi temporali, soprattutto in Emilia Romagna.

Il Po martedi 22 ottobre ha superato la soglia critica (la rossa, due metri e mezzo sullo zero idrometrico). Il colmo d’acqua ancora in transito tra il Reggiano e il Ferrarese testimonia che l’incubo non è finito. L’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) ha avvertito che “il livello della piena potrà attestarsi di poco sopra la soglia di criticità elevata” tra le sezioni di Sermide (provincia di Mantova) e l’Adriatico.

Bollettino di allerta nei bacini emiliani

La Protezione civile dell’Emilia Romagna ha diramato un bollettino di allerta nelle zone alluvionate con la previsione di piogge e temporali che “potranno generare nuovi incrementi nei bacini del settore centrale della regione già interessati dalle piene”. Cioè Parma, Reggio, Modena, Bologna e Ferrara. Costante il monitoraggio degli affluenti del Po. Ad esempio il torrente Crostolo (affluente di destra, 55 km, scorre interamente in provincia di Reggio) non riesce ad entrare nel grande fiume e ha provocato disastri passando a est di Castelnuovo di Sotto, Gualtieri e Guastalla.

Richiesta di emergenza nazionale

La presidente facente funzione dell’Emilia Romagna, Irene Priolo (erede di Stefano Bonaccini), ha inviato alla premier Meloni la richiesta di Stato di Emergenza nazionale per gli “eccezionali eventi meteorologici“ che hanno colpito la regione dal 17 ottobre, chiedendo un primo stanziamento di 50 milioni per “dare avvio e copertura ai primi interventi urgenti“. Chiaro l’obbiettivo di procedere già nei prossimi giorni alla attivazione di forme di assistenza alla popolazione e per sovvenzionare gli interventi di gestione di materiale alluvionale e rifiuti nonché al ripristino di servizi essenziali.