ROMA - Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero “guarda con estrema attenzione all’iter parlamentare della legge di Bilancio 2025, la cui bozza è ora all’esame delle competenti Commissioni della Camera dei Deputati”. È quanto si legge in una nota in cui il Cgie esprime, in particolare, “l’auspicio che vengano riconsiderati alcuni aspetti della manovra che, così come attualmente formulati, comporterebbero negative ricadute sulle comunità italiane nel mondo”.
In questa prima fase, il Consiglio generale, in particolare, pone l’attenzione sull’articolo 27 del testo, secondo il quale: “In via eccezionale, per l’anno 2025, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, non è riconosciuta ai pensionati residenti all’estero, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi”.
Per il Cgie si tratta di una formulazione che “costituisce un vulnus al principio della parità di trattamento – e quindi di pari dignità – tra i cittadini residenti fuori dai confini nazionali e quelli in patria, alla stregua di altri interventi previsti dalla bozza della legge di Bilancio su questioni sensibili per le collettività italiane all’estero”.
Il Consiglio Generale, pertanto, intende “attuare un costante monitoraggio dei passaggi parlamentari su tali tematiche, mantenendo una serrata interlocuzione con gli eletti all’estero di tutti gli schieramenti politici per proporre soluzioni emendative alla manovra, a tutela dei legittimi diritti dei connazionali nel mondo. Tali aspetti formeranno inoltre oggetto di un confronto con le istituzioni in occasione della riunione del Comitato di Presidenza che si svolgerà a Roma dal 25 al 28 novembre”.
“Il CGIE, fedele al proprio mandato, - conclude la nota – si propone di incidere sul dibattito politico nazionale, sottolineando ancora una volta con forza che le comunità italiane all’estero rappresentano un enorme potenziale per il Paese, che deve essere preservato nella convinzione che le risorse impiegate per esso costituiscono un investimento e nella consapevolezza che la tutela dei diritti di tutti i cittadini, ovunque residenti, è garantita dalla Costituzione”.