Il bilancio dei morti per l'alluvione in Spagna è ora superiore ai 200: lo si apprende dopo l'ultimo aggiornamento diramato dai servizi d'emergenza della Comunità Valenciana, secondo cui in questa regione le vittime confermate sono 202.
A tre giorni dalla catastrofe provocata da Dana nella regione di Valencia, continuano senza sosta le ricerche dei dispersi, il cui numero resta ancora imprecisato.
L'emergenza resta alta dopo che circa 366.000 abitanti di una ventina di municipi sono ancora senza acqua potabile mentre 50.000 sono al buio.
Per la mancanza di acqua a causa delle condotte scoppiate per l'inondazione, in alcuni comuni non è possibile procedere con la pulizia del fango che nel frattempo si è seccato. Altri 500 soldati si uniranno oggi agli oltre 1.200 impegnati nell'emergenza nella regione dove è previsto anche l'arrivo del ministro dell'Interno, Fernando Grande-Marlaska. La priorità è garantire beni di prima necessità, come acqua, cibo e medicine, alle popolazioni colpite.
La Comunità Valenciana resterà isolata dai collegamenti ferroviari con Madrid e in parte dalla Catalogna per almeno 2 settimane dopo i danni notevoli alla ferrovia: inoltre, 150 arterie della rete stradale sono devastate, mentre restano interrotti vari tratti dell'autostrada A7 di collegamento con Madrid, con colonne di decine di campion e auto fermi ai margini dell'autostrada.
Al momento sono state recuperate 158 vittime. I medici hanno effettuato le autopsie nell'obitorio allestito in un parcheggio: 15 le persone già identificate. Un secondo obitorio è stato allestito nella Fiera di Valencia, dove saranno trasferite le altre salme recuperate.
La ministra della Difesa: 'A Valencia possono esserci ancora persone vive'
"Moltissime persone erano ai piani basi delle case, nei garage, tentando di mettere in salvo le auto, possono ancora esserci persone ancora vive fra coloro che si trovano in questa situazione". Lo ha detto la ministra di Difesa, Margarita Robles, in dichiarazioni alla tv nazionale Tve riferendosi agli abitanti dei municipi dell'area a sud di Valencia, sconvolta dalle piogge torrenziali di martedì.
"Ci sono luoghi in cui ci sono auto accatastate su altre auto e veicoli in cui potrebbero esserci persone dentro", ha aggiunto Robles, che tuttavia non ha indicato un numero determinato di dispersi. La ministra, che ha espresso la solidarietà alle famiglie delle vittime delle inondazioni, ha ringraziato i 1.200 militari dell'Unità di emergenza dell'esercito distaccati nell'area di Levante, che "lavorano senza sosta", con 300 mezzi, ai quali dalle 8 di questa mattina si sono uniti altri 500 militari dell'esercito e dell'aeronautica. "Si uniranno tutti quelli che saranno necessari, con tutti i mezzi", ha assicurato Robles.
Nessun italiano fra le vittime finora identificate a Valencia
Non ci sono al momento cittadini di nazionalità italiana fra le vittime della catastrofe provocata dall'alluvione di Valencia finora identificate. Lo segnalano fonti dell'ambasciata d'Italia in Spagna, che per l'emergenza nel sudest della penisola iberica ha attivato una task force presso il consolato generale di Barcellona, che durante 24 su 24 risponde per eventuali emergenze e segnalazioni di familiari di persone disperse. Il numero è consultabile alla pagina web del consolato generale: +34 659790266. Sulla stessa è segnalato il telefono per le emergenze della Generalitat valenciana: 900365112. (
Migranti per strada cucinano per gli alluvionati
Decine di migranti si sono messi a cucinare nelle strade di Picanya, uno dei centri più colpiti dell'alluvione. Così in mezzo alle macerie, al fango e a auto distrutte dalla piena, si sono accesi dei barbecue improvvisati, si affettano verdure, si preparano piatti tipici delle cucine di mezzo mondo. Tutto cibo destinato alla popolazione locale, a chi non ha più una casa.
Questi migranti, anche loro sono sfollati. Vivevano in un hotel che è stato allagato dalla piena: vengono da tanti Paesi diversi tra cui Afghanistan, Siria, Georgia e Venezuela. Hanno parlato con il proprietario per poter utilizzare il cibo che si trovava nella dispensa della grande sala da pranzo della struttura e cucinarlo per tutti che ne avessero bisogno.
Ora offrono cibo a tutti coloro che passano e il menu è ovviamente il più vario, a seconda di chi cucina. "Quando c'è da aiutare - racconta un uomo venezuelano alla stampa locale - non ci sono più differenze. Non abbiamo né luce né acqua ma siamo contenti di essere sopravvissuti e vogliamo solo dare una mano".
Il ministro dei Trasporti: 'A Valencia le strade e linee ferroviarie sono da ricostruire'
"Oltre 80 km di rete stradale è stata danneggiata e la priorità è riattivare con urgenza l'autostrada A7 interrotta e impossibile da percorrere", per il quale "ci vorranno 10 o 12 giorni per entrare nuovamente in funzione". Lo ha detto oggi a Tve il ministro dei Trasporti e Mobilità sostenibile spagnolo, Oscar Puente, nell'assicurare che sono cominciati i lavori per ristabilire la rete viaria della regione di Valencia, danneggiata dalla Dana, dove "la situazione è estremamente grave".
Il ministro ha segnalato che si è riusciti a "ristabilire il collegamento nord-sud". Per quanto riguarda i trasporti ferroviari, Puente ha confermato che la linea della Tav Madrid-Valencia sarà ripristinata "in due al massimo 3 settimane", dopo la ricostruzione di due tunnel in due dei municipi colpiti di Torrent e Chive. Mentre i treni regionali, dopo la distruzione di 3 delle 5 linee ferroviarie nella catastrofe, "tarderanno mesi per essere completamente operative". Il ministro ha segnalato che "per ora non è stato possibile stabilire un piano alternativo di mobilità" per le migliaia di pendolari che si muovono fra Valencia e l'hinterland, che non sarà possibile "fino a quando le strade non saranno liberate e percorribili".