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A Cuba è lento il ritorno alla normalità dopo l’uragano Rafael

(Depositphotos)

Le autorità cubane sono al lavoro per creare di ripristinare la fornitura di energia elettrica e ristabilire i servizi essenziali soprattutto nelle regioni di Artemisa, Mayabeque e l'Avana, le più colpite dal passaggio dell'uragano Rafael che si è abbattuto sull'isola lo scorso mercoledì notte accompagnato da forti piogge e venti fino a 185 km/h.
A causa dei gravi danni riportati dalla rete elettrica - alle prese con difficoltà endemiche e continui blackout negli ultimi mesi - 10 milioni di persone sono rimaste al buio e non è possibile prevedere quando sarà possibile tornare alla normalità.

Il ministero dell'Energia ha al momento annunciato la ripresa delle attività in soli due impianti termoelettrici minori.
Durante una riunione del Consiglio di Difesa Nazionale convocata dopo aver visitato le aree più colpite, il presidente Miguel Diaz-Canel ha annunciato che il governo ha disposto il rafforzamento delle squadre di emergenza per accelerare le operazioni di ripristino della corrente elettrica e dei servizi igienico-sanitari soprattutto ad Artemisa dove "tutto è stato colpito".

Pioggia e vento hanno distrutto l'acquedotto, le linee telefoniche e di fibra ottica mentre tutti gli ospedali sono stati danneggiati. Mentre il trasporto aereo è tornato alla normalità, i collegamenti terrestri sono ancora limitati a causa della distruzione di numerose arterie principali.
Complessivamente sono 100mila gli sfollati in tutto il Paese.
Il governo ha fatto appello alle agenzie del sistema delle Nazioni Unite con sede nel Paese per accelerare lo sblocco di fondi straordinari per sostenere la ripresa le province colpite.

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