L’Ambasciata d’Italia si è di nuovo vestita di festa perché il nostro
Ambasciatore Petri ha voluto consegnare nella sede il Premio Caccuri
che quest’anno è ricaduto su un uruguaiano DOC, ma anche un italiano
DOC, come Mario Lubetkin. A sala piena, l’Ambasciata ha ricevuto, tra
l’altro Beatriz Argimon, Vicepresidente della Repubblica ed erano
presenti diverse personalità locali e straniere.

Il Premio Letterario Caccuri è nato da un sogno: fare innamorare una
regione, un Paese intero, di un luogo senza tempo e con tanta storia,
Caccuri, alle pendici della splendida Sila, in Calabria. Il mondo delle
nostre attenzioni è quello della scrittura e della letteratura, da troppi anni
latitanti a questa latitudine e così lontane dal nostro quotidiano di
riferimento. L’Accademia dei Caccuriani, associazione no-profit che è il
vero cuore organizzativo del Premio Letterario Caccuri, appartiene ai
sostenitori della Cultura essendo il vero motore di qualsiasi popolo, di
chiunque abbia desiderio di progredire in ogni direzione. La missione
dell’Accademia dei Caccuriani è di diffondere Cultura dove non se ne fa
abbastanza, di far luce nel buio, di realizzare un vero riscatto morale.
Anche in Calabria, nella semi sconosciuta Sila e si può affermare il
verbo della sensibilità al sapere, dell’attenzione appassionata al
mantenimento delle tradizioni locali, riavvicinando soprattutto i giovani al
sapere e riscrivendo il patto tra loro e la Cultura, tra loro e la fiducia, la
speranza.

Questa breve introduzione é mirata a far capire cosa significa il Premio
Cuccari e mirata a far comprendere la sua importanza. Anche
l’importanza per me, dato che conosco Mario Lubetkin dal secolo scorso
ed abbiamo lavorato insieme in varie occasioni, anche per la RAI. Mario
Lubetkin è anche uno di noi, dato che ha iniziato la sua carriera nel
giornalismo, raggiungendo la Direzione Generale di un’Agenzia
Stampa che ha avuto momenti di enorme importanza per quanto
riguarda varie zone del mondo delle quali nessuno mai si preoccupa.
Stiamo parlando di InterPress Service e, durante la sua carriera
professionale, Lubetkin ha coordinato progetti con i governi di Brasile,
Spagna, Finlandia, Italia e Uruguay, insieme al Programma delle Nazioni
Unite per lo sviluppo (UNDP) e al Programma delle Nazioni Unite per
l'ambiente (UNEP). Nel 2012 è stato nominato membro del Gruppo
consultivo delle Nazioni Unite per l'Anno internazionale delle
cooperative. Lubetkin ha anche collaborato strettamente con la società
civile e i media in Argentina, Brasile, Ecuador, Italia e Uruguay. È stato
consulente di comunicazione di alto livello per diverse organizzazioni in

America Latina e nell'Unione Europea e per enti del settore privato negli
Stati Uniti d'America. Prima di unirsi alla FAO, Lubetkin è stato
professore del Master in Comunicazione per le Relazioni Internazionali
presso la Libera Università di Lingua e Comunicazione (IULM) di Milano
(Italia) e Direttore dei Seminari sulla Comunicazione per lo Sviluppo
presso l'Università Internazionale Menéndez Pelayo ( UIMP) a
Santander (Spagna). Nell'aprile 2016 è stato nominato “Commendatore
Ordine al Merito della Repubblica Italiana” dal Presidente della
Repubblica. Lubetkin è entrato a far parte della FAO nel febbraio 2014
come Direttore dell'Ufficio per le comunicazioni aziendali (OCC) e tra
agosto 2015 e marzo 2020 ha ricoperto il ruolo di Direttore del
personale. È Vice Direttore Generale con il compito di fornire supporto al
Direttore Generale in relazione alle diverse questioni strategiche interne
ed esterne.

D. Ti senti ancora un giornalista dopo tutto ció che hai raggiunto
nella tua carriera?
R. “Sono sempre stato un giornalista, poi, il destino mi ha portato per
altri cammini anche quelli diplomatici, ma, io, sono sempre stato un
giornalista.”
D. Durante la tua carriera hai ricevuto tanti premi anche nominato
Commendatore della Repubblica, onoreficenza ricevuta dallo
stesso Presidente della Repubblica Mattarella? Cosa significa
ricevere un premio dalla regione Calabria?
R. “É una simbologia! E questo premio per me é importantissimo perché
l’Accademia Cuccariana si è sempre mossa sulla letteratura, ma, negli
ultimi anni è entrata anche su tematiche che hanno piú a che fare con il
mio lavoro, sul sociale e i temi fondamentali come la fame nel mondo.
Credo che è un grande passo avanti e sono molto orgoglioso, anche
perché sono il terzo uruguaiano a ricevere questo premio.”

D. Come Dirigente della FAO, cosa ti lascia questa esperienza e
come vedi il mondo in questo momento?
R. “La fame nel mondo oggi gioca molto negativamente, perché ci sono
scenari di grande instabilità. Le guerre aumentano la fame, non la
riducono e c’é molto da fare per sfamare 730 milioni di persone
affamate e che muoino letteralmente di fame. Se pensiamo che
l’America Latina produce prodotti commestibili per 1.300 milioni di
persone e ci sono oltre 300 milioni di persone che hanno serie difficoltá
per mangiare, possiamo vedere questa situazione. Comunque, la
situazione, in America Latina è molto sfidante, anche se ci sono anche

buone notizie. Mentre nel resto del mondo il problema della fame é in
aumento, in America Latina, piano piano, si sta invertendo la situazione.
Oggi ci sono circa 4 milioni di persone a rischio-fame, peró, é un
segnale positivo. Si vede che la collaborazione tra i governi, la società
civile, il settore privato e le istituzioni, sta dando i primi frutti. Per fortuna
oggi esiste nel mondo, a livello di coscienza anche politica, molta piú
sensibilitá di qualche decennio fa e speriamo che tutto possa cambiare.
D. La vittoria di Trump negli Stati Uniti puó essere un brutto
segnale per tutto il mondo, anche per la fame nel mondo?
R.”Vedremo, come tutte le cose, bisogna vedere come si muovono le
pedine sullo scacchiere. Trump non ha ancora detto nulla su nulla
perché conosce il peso delle sue parole e non possiamo dimenticare
che, durante il suo periodo, non ci sono state guerre. La FAO ha
lavorato bene sia con Trump che con Biden. Bisogna vedere i prossimi
passi.

Ovviamente alla riunione c’era anche il Presidente dell’Associazione
Calabrese che, assieme all’Ambasciatore Fabrizio Petri, ha consegnato
il premio a Mario Lubetkin.

D. Cosa significa per l’Associazione Calabrese questa distinzione
per Mario Lubetkin?
Renato Palermo - “Noi come Associazione Calabrese abbiamo un
accordo con l’Accademia Caccuri che ci chiede tutti gli anni un
suggerimento per concedere il premio, come lo fa con tutte le
associazioni calabresi del mondo. Abbiamo proposto Mario Lubetkin per
questo premio non soltanto per la sua amicizia con l’Associazione e la
nostra Regione, ma per l’enorme valore della sua carriera. É un premio
totalmente meritato.

STEFANO CASINI