Continua a svalutarsi da ottobre la moneta venezuelana, il bolivar.

Il tasso di cambio ufficiale con il dollaro della Banca centrale del Venezuela è infatti salito a 44,92 bolivar, un aumento dello 0,37% in un giorno, accumulando una svalutazione del 14% nei primi 13 giorni di novembre, appena superiore a quella registrata in tutto il mese di ottobre.
Secondo l'economista José Guerra, ex dirigente della Banca centrale venezuelana, il modello di ancoraggio del tasso di cambio usato dal governo di Caracas per contenere l'inflazione, bruciando quotidianamente riserve estere sul mercato, è fallito.
"La Banca centrale ha abbandonato la fissazione del tasso di cambio e sta applicando il "crawling peg", ovvero mini-svalutazioni giornaliere per colmare il divario con il dollaro parallelo (quello non ufficiale)", spiega Guerra.

"In questo modo, il tasso di inflazione accelererà e i salari reali continueranno a diminuire" ha aggiunto, assicurando che "l'ancoraggio del tasso di cambio applicato tra gennaio e settembre 2024 è morto".
Ieri il dollaro parallelo ha chiuso al cambio di 52,74 bolivar, un divario del 17% rispetto all'ufficiale. Economisti e uomini d'affari avvertono che tale differenza crea enormi distorsioni dei prezzi e pregiudica il funzionamento delle aziende, costrette a vendere al tasso ufficiale ma ad acquistare al parallelo.