Gente d'Italia

A Montevideo la settimana della lingua, del sapore e dello sport

Il nostro Direttore Mimmo Porpiglia accanto al Nunzio Apostolico Mons. Gianfranco Gallone

di STEFANO CASINI

Anche questa volta il nostro Ambasciatore Fabrizio Petri ha coniugato lingua, sporte e sapori d’Italia nella splendida residenza. Non son bastati i 33 gradi all’ombra di caldo per evitare una grande festa a pieno dove sono stati presenti grandi figure della gastronomia come Lucio Pistalesi, nientemeno che lo cheff della Fiorentina Calcio che, assieme a colleghi locali ha preparato dei prelibati piatti per oltre un centinaio di connazionali che sono accorsi alla sede diplomatica. Tra i presenti anche il nostro Direttore Domenico Porpiglia che vediamo assieme al Nunzio Apostolico Mons. Gianfranco Gallone.

Lucio Pistolesi è stato il grande protagonista di questa bellissima giornata culinaria. É venuto dalla sua Firenze natale e lavora da qualche anno come Chef della squadra simbolo della regione, la Fiorentina.

D. Quando è nata in te la passione per la gastronomia?

R. LUCIO PISTOLESI - “Ho cominciato molto tempo fa, quando avevo appena 15 anni e mio padre distribuiva il vino. Mi è subito piaciuto questo mestiere e a 39 anni conosco un po’ tutto il mondo. Poi sono stato convocato dalla Fiorentina e lavoro come cuoco della squadra e invito a tutti a trovarci perché è un luogo bellissimo. La vera cucina italiana non è facile da esportare perché si basa sulle nostre materie prime che, in molti casi sono uniche e non si trovano in altri paesi, ma ho visto, qui, in Uruguay che ci sono molti italiani e molta cucina e devo dire che sono bravI, soprattutto per tutto ció che hanno lasciato di italiano i loro antenati emigrati.

Sergio Puglia è un famoso cheff e giornalista italo uruguaiano che non manca mai a questi appuntamenti

D. La diplomazia puó crescere anche attraverso la cucina e lo sport?

R. SERGIO PUGLIA (cuoco italo uruguaiano e giornalista) - “Non sarei molto originale se dico che Italia e Uruguay hanno tanti vincoli comuni, ma sicuramente il calcio e la cucina vanno benissimo con la diplomazia. Inoltre il calcio italiano si è nutrito di giocatori uruguaiani e l’Uruguay di giocatori italiani. Come abbiamo sentito nelle dichiarazioni dei grandissimi giocatori uruguaiani che hanno giocato in Italia, come il Pepe Herrera o il Pato Aguilera, anche loro, molto spesso sentono la mancanza della gastronomia italiana e nelle loro case, la praticano costantemente.

José María Franco è un ex giocatore uruguaiano che ha iniziato la sua carriera nel Peñarol ma ha anche giocato 4 anni in Serie A per il Torino.

D. Cosa significa per lo sport e anche per lo Sportivo Bella Italia questa manifestazione all’Ambasciata d’Italia?

R. JOSE MARIA FRANCO (ex giocatore di Peñarol e della Nazionale) - “Per tutti noi ex giocatori che abbiamo avuto la fortuna di giocare anche nel vostro paese è una grande emozione essere qui all’Ambasciata italiana. Per quanto riguarda lo Sportivo Bella Italia, anche se io personalmente non sono vincolato, vedo che il lavoro di Muslera, l’ex portiere della nostra Nazionale sta facendo, con tutti i soci, un grande lavoro per portare la squadra dalla Serie C alla prima divisione.

IXSettCucItaliana2024
Exit mobile version