di BRUNO TUCCI
Quasi metà degli italiani non va a votare, le urne sono sempre più vuote. Il fenomeno non indietreggia se è vero come è vero che il calo è sempre crescente.
Ci si chiede il perché anche se è palese il motivo per cui il giorno delle elezioni si resta a casa o si va in gita per una vacanza, sia pure di poche ore. La ragione di tanta “noncuranza” è presto detta: la politica annoia, non eccita più gli animi. La gente, per qualche tempo, è stata lì ad osservare sgomenta; poi ha deciso di voltare le spalle ai Palazzi.
Il sale della democrazia
La realtà è che il conflitto tra maggioranza e minoranza che rappresenta il sale della democrazia è scaduto, non ha più quell’interesse che dovrebbe far vibrare il cuore di chi ritiene che è la casta a dover risolvere i problemi. Invece, tutti pensano al proprio io: coltivano il loro orticello e non vanno oltre.
In parole semplici, gli elettori sono stanchi e sfiduciati e non credono più ai partiti. Hanno ragione? Si può rispondere solo con un si ad un interrogativo del genere. Ogni giorno c’è una lite, uno sgambetto, un attacco ai rivali. Si battibecca non soltanto fra gli esponenti di maggioranza e minoranza, ma anche fra amici dello stesso partito.
Nessuno si scandalizza
Le parole si adeguano a questo stato di cose: per cui qualsiasi epiteto non scandalizza nessuno. Si è falsi, inadeguati, ridicoli, incompetenti, luridi, bugiardi e in fondo anche un po’ “paraculetti”. E’ questo l’ultimo termine uscito dalla bocca di chi dovrebbe dare il buon esempio. Si potrebbe dire furbi, scaltri, sagaci, maliziosi; ma questo termine non avrebbe pubblicità ed è, invece, proprio questa che rincorrono gli abitanti di Montecitorio e di Palazzo Madama.
A destra e a sinistra il ritornello non cambia. La mattina, di buon’ora, ci si alza e si studia il modo migliore per attaccare la propria vittima. Se pensate che stiamo esagerando vi invitiamo a dare un’occhiataai quotidiani degli ultimi giorni. Ogni scusa, anche la più banale, è buona per innescare la miccia. Nella maggioranza Lega e Forza Italia se le danno di santa ragione. Se tu voti contro di me, io ti rispondo subito con un no secco ad una tua iniziativa.
Si invoca la pace e l’amore, poi sotto sotto, parte un diretto per mandare KO l’avversario. Giorgia Meloni suda le proverbiali sette camicie per placare gli animi e dire che “sono solo schermaglie”. Ma è lei la prima a rendersi conto che queste baruffe fanno perdere credibilità a chi governa il Paese. Ecco una delle regioni che tengono lontana la gente dal Potere.
Non pensiate che a sinistra, la situazione sia migliore. 5Stelle a parte, inguaiate dalle battute sferzanti fra Grillo e Conte, pure le altre forze seguono l’indirizzo del braccio di ferro. Elly Schlein forse non crede più al campo largo. E’ delusa e spera che alla fine qualcosa le dia ragione. Nel frattempo, però, deve difendersi dagli attacchi interni.
C’è una parte dei dem che non ha mai digerito la sua improvvisa ascesa alle stanze che contano. Moderati e soci sono contrari alla svolta di sinistra voluta dalla segretaria e aspettano il momento opportuno per darle una stoccata. Non è solo il maschilismo il nemico da combattere. Il patriarcato è sempre di moda, ma nel Pd, anche il gentil sesso non è da meno. Qualcuna che mira in alto c’è anche se non lo dà a vedere.
Però, i rumors e le indiscrezioni sono più forti del riserbo e sussurrano che esiste un’altra donna che aspira alla poltrona più prestigiosa di via del Nazareno. Si chiama Giuseppina Picierno, detta Pina, vice presidente del Parlamento europeo dal 2022. “E’ anche bella”, sostiene maliziosamente chi ha lingua lunga. Ci si chiede ancora perché quasi il 50 per cento degli italiani non depone la scheda nell’urna? Far finta di niente sarebbe assurdo, ma è proprio questo che vorrebbero i politici.
Non hanno capito che il popolo si è fatto furbo, ha imparato da loro e non si fa più fregare. Attenzione allora, perché non bisogna assolutamente far precipitare la situazione.