In Piazza Carlo III, 30anni fa abbiamo iniziato le nostre attività, con un semplice carnevale per dare attenzione a quella piazza più rappresentanza della nostra città, il biglietto da visita per chi entra a Napoli, che viveva nel degrado e nell’abbandono. Da questa attività di recupero della piazza e del palazzo non ci siamo più fermati. Ci siamo messi a lavorare per migliorare il territorio proponendo diversi progetti per lo sviluppo del territorio e della vita sociale in oltre trent’anni, stiamo parlando della storia dell’associazione Carlo La Catena.

L’ associazione è stata premiata nel corso della storia con encomi dal presidente della Repubblica per le attività con l’alto patronato e medaglie di rappresentanza, encomi ricevuti anche dalla Camera di Commercio e non solo ma anche da parte del ministero dell’Interno e una targa con pergamena del Comune di Napoli dal Prof. Guido D’Agostino proprio per le attività culturali meritorie fatte in questa piazza.

Trent’anni sono moltissimi per un’associazione ma per capire come siamo arrivati questo anniversario nel 2024 dobbiamo portare la nostra memoria ad un evento drammatico era il 27 luglio del 1993 è un’autobomba esplose per una strage mafiosa a via Palestro a Milano in quell’occasione perse la vita una giovane vigile del fuoco napoletano Carlo La Catena, con i suoi colleghi Sergio Pasotto, Stefano Picerno, Alessandro Ferrari e il senza fissa dimora Driss Mustafir, appunto è questa ingiustizia, questa inaudita violenza su una squadra di soccorso, non c’era una risposta,  questo diede l’ispirazione al Fondatore dell’Associazione Nicola Perna per cominciare le sue attività associative qui a Napoli.

A ben guardare infatti se ci concentriamo sul logo che caratterizza l’associazione vediamo non solo il casco dei vigili del fuoco ma un’Italia dipinta di rosso simbolicamente vuole rappresentare proprio il sangue versato dal Corpo dei Vigili del Fuoco contro tutte le ingiustizie e contro le mafie.

È in cantiere la legge, sul progetto per che prevede la realizzazione di un minuto di raccoglimento in tutta Italia per ricordare tutte le vittime del dovere del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nel giorno del 27 luglio sempre per ricordare gli uomini morti, uccisi per difendere la vita altrui.

Carlo La Catena nacque in via veterinaria che si trova poco distante dalla piazza Carlo III diventata simbolo di questa associazione è una delle battaglie di Nicola Perna, quella di dedicare a Carlo non solo una targa alla memoria ma anche una strada proprio per far capire quanto sia importante il suo esempio per tutti e per future generazioni.

Il più importante progetto di questa associazione è certamente il progetto d’idee per il riutilizzo del Real Albergo dei Poveri, che ha sempre un crescente, perché oltre alla realizzazione del museo dell’archeologia greco romano più importante al mondo; quindi, oltre al museo in quanto luogo di conservazione dei reperti occorre pensare al territorio che è il naturale scrigno del nostro patrimonio artistico e culturale. A differenza di tanti altri territori l’Italia detiene ricchezze inestimabili nella misura del 70 80 % così è stimato quindi proteggere il territorio proteggere da alluvioni da terremoti o qualsiasi altra calamità significa proteggere anche il nostro patrimonio, con l’aiuto dell’università, con la ricerca si possono realizzare programmi di prevenzione alle calamità, prevenire costa meno di interventi di recupero con la consapevolezza di non perdere pezzi della nostra storia, dei nostri borghi, delle nostre tradizioni.

Si potrebbe fare tanto e tanto ancora per rendere ancora più importante l’aspetto museale, inserendo all’interno scuola del recupero delle opere e dei reperti, e ancora all’interno di questo palazzo un’agenzia per la vendita all’asta dei beni di cui porterebbe ricchezza, al nostro Paese con turisti di qualità, entrare nell’interesse internazionale di ricchi filantropi che verrebbero qui a Napoli per poter comprare oggetti e opere esclusive.

Immaginano che da qui che possa partire Indiana Jones per la ricerca nel mondo di nuovi reperti e di nuove storie, in questo palazzo immaginiamo anche l’agenzia che racchiude tutte le agenzie nazionali che possa introdurre tutte le azioni necessarie per connubio tra ambiente e patrimonio, perché sono due situazioni indissolubili, due situazioni che viaggiano sullo stesso binario.

Non solo oltre ad essere protagonisti nella riqualificazione del Reale Albergo dei Poveri l’Associazione Carlo La Catena ha anche portato avanti progetti nel 2014 progetti di macroeconomia per il risanamento del bilancio domestico per ridare ricchezza e potere di acquisto alle famiglie, la valorizzazione dei pendolari che è una vera risorsa del nostro Paese, fondamentali per il funzionamento del sistema Italia mettendoli in condizione di non lasciare i loro territori di origine, evitare che diventano emigranti.

Dobbiamo credere nel territorio, nel nostro potenziale, avere il coraggio di cambiare adeguandoci ai cambiamenti che detta la civiltà moderna.

Valorizzare i talenti più cristallini questi principi straordinari sono riassunti in modo trasversale nella Medaglia d’Argento VF Carlo La Catena al Merito e all’Impegno Civico che l’associazione dona proprio alle persone che nel corso dell’anno sono state più meritevoli, ogni conferimento è speciale nella sua storia, conferimento che vuole dare un nome un volto a chi contribuisce allo sviluppo della Città Metropolitana di Napoli e a migliorare le condizioni sociali, a chi prova a raccontare di Napoli dipingendola di mille colori. L’iniziativa ha avuto inizio nel 2008, ad oggi sono centinaia i riconoscimenti consegnati alla cittadinanza persone semplici e persone più famose, ma la Medaglia conserva l’autenticità del conferimento.

Medaglia d’Argento VF Carlo La Catena al Merito e all’Impegno Civico

Istituita nell’anno 2008

L’iniziativa è stata insignita:

Premio di Rappresentanza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano 2011

Medaglia di Merito del Presidente della Camera Commercio di Napoli Maurizio Maddaloni 2012

Premio di Rappresentanza del Capo dello Stato Sergio Mattarella 2016