Gente d'Italia

Mercosur: intesa fra Sud America e Ue, perché gli agricoltori europei sono contrari

di ROSARIA AMATO

La presidente della Commissione Europea annuncia il raggiungimento dell’accordo: “Inizia una nuova storia”. La federazione agricola Ue Copa-Cogeca pronta a una manifestazione di protesta lunedì 9 a Bruxelles

ROMA – "Abbiamo concluso i negoziati per l'accordo Ue-Mercosur. Ora non vedo l'ora di discuterne con i paesi dell'UE". Lo annuncia la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con un post sul suo account X. "Questo accordo funzionerà sia per le persone che per le aziende. Più posti di lavoro. Più scelte. Prosperità condivisa", aggiunge. L’annuncio su X della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen coglie di sorpresa le organizzazioni agricole, da sempre contrarissime all’accordo di libero scambio con Uruguay, Argentina, Brasile, Paraguay e Venezuela. Ieri il no dell’Italia, che aveva a lungo oscillato con un Tajani moderatamente favorevole.

Un’indecisione a cui la premier Giorgia Meloni ha posto fine ieri sera, quando fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che, “nel confermare che l'approfondimento delle relazioni con i Paesi del Mercosur debba continuare a rappresentare una priorità strategica per l'Unione Europea, oltre che per l'Italia, a livello sia politico che economico e industriale, il governo italiano ritiene che non vi siano le condizioni per sottoscrivere l'attuale testo dell'Accordo di associazione Ue-Mercosur. E che la firma possa avvenire solo a condizione di adeguate tutele e compensazioni in caso di squilibri per il settore agricolo. 

Ma il messaggio di von der Leyen è stato di tutt’altro tenore: “Mettiamoci al lavoro, abbiamo la possibilità di creare un mercato di 700 milioni di persone. La più grande partnership commerciale e di investimenti che il mondo abbia mai visto. Entrambe le regioni ne trarranno beneficio". Un’accelerazione dovuta, secondo fonti vicine al dossier, al fatto che l’oppositore più di peso all’accordo Mercosur, e cioè la Francia, si trova in questo momento in una fase di crisi interna

 

Il fronte del no

Il no dell’Italia, che all’ultimo momento si aggiunge a quello di una lunga lista di Paesi, tra cui l’AustriaPaesi BassiPolonia, non ha frenato l’accelerazione della presidente Ue. Che comunque ha chiarito che non sarebbe stato firmato "il testo dell'accordo", ovvero "lo strumento legale", ma sarebbe stata portata a conclusione della parte tecnica.

 

La replica di Bruxelles

La Commissione europea "ha la competenza esclusiva di negoziare accordi commerciali, di investimento e di partenariato con i nostri partner globali. E la Commissione ha la competenza esclusiva di determinare la base giuridica su cui i nostri Stati membri e i parlamenti" nazionali "ratificheranno tali accordi", ha chiarito il portavoce dell'esecutivo Ue, Olof Gill, durante il briefing quotidiano con la stampa.

Le preoccupazioni degli agricoltori Ue

La ragione principale del no all’accordo Mercosur degli agricoltori europei è che si teme che l’abbattimento dei dazi doganali favorirebbero l’arrivo, in grandissime quantità, di prodotti che non seguono i nostri stessi, rigidi, standard produttivi, e che quindi costano meno. E farebbero concorrenza sleale ai nostri. Gli agricoltori hanno accusato apertamente i governi di utilizzare il settore come merce di scambio per favorire altri comparti produttivi: l'accordo comporterebbe infatti per i produttori dell’Unione Europea tariffe più basse su prodotti come automobili, macchinari e prodotti chimici. Ma i Paesi del Mercosur beneficerebbero di un migliore accesso ai mercati dell'Ue per le esportazioni di prodotti agricoli come carne bovinapollame e Ucciero.

 

"Così come formulato, l'accordo causerebbe gravissimi danni alle imprese agroalimentari italiane ed europee, con potenziali rischi anche per la salute dei consumatori”, affermano in un comunicato Coldiretti e Filiera Italia. Le organizzazioni agricole parlano di uso “degli antibiotici e di altre sostanze come promotori della crescita negli allevamenti, o al massiccio uso di pesticidi vietati da anni nella Ue”, di “mancato rispetto dei diritti dei lavoratori e il dilagare del fenomeno delle contraffazioni dei prodotti alimentari italiani, con scarsa protezione dei prodotti a denominazione d’origine Made in Italy”. Ricordano anche che la bilancia commerciale agroalimentare tra Ue e Mercosur ammonta già oggi a 23 miliardi di euro, a sfavore dei Paesi europei.

 

I presidenti di Copa e Cogeca, le principali confederazioni agricole europee, erano pronti lunedì 9 a spiegare per l’ennesima volta le loro ragioni alla Commissione Europea. Adesso invece l’appuntamento di lunedì è già stato trasformato in una manifestazione di protesta: “Pur riconoscendo la necessità dell'Ue di sviluppare le relazioni commerciali nell'attuale contesto geopolitico, ciò non deve avvenire a qualsiasi costo. – spiega un comunicato delle due organizzazioni - Il settore agricolo dell'Ue è particolarmente vulnerabile alle concessioni del capitolo agricolo non equilibrato di questo accordo”. Il no al Mercosur ha già scatenato nuove ondate di proteste degli agricoltori, che da qualche settimana sono tornati alle proteste con i trattori sulle strade in Francia e in Germania.

Le garanzie ottenute dalla Ue

L'accordo Ue-Mercosur tutelerà nei Paesi dell'area di libero scambio latinoamericana (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay e Bolivia) 350 indicazioni geografiche europee, inclusi prodotti italiani come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma e il Prosecco. Lo comunica la Commissione Europea. Verranno quindi vietate imitazioni, denominazioni, simboli, bandiere o immagini ingannevoli: solo il prodotto autentico potrà portare la denominazione (per esempio, solo il Prosecco prodotto nell'area prevista dal disciplinare). Garanzie che però non vengono giudicate sufficienti dagli agricoltori.

 

 

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