Biden convoca team per la sicurezza nazionale sulla Siria

Joe Biden avrà un incontro a breve con il suo team per la sicurezza nazionale per fare il punto sulla situazione in Siria.

Lo riferisce la Casa Bianca.

Nunzio apostolico, ribelli hanno incontrato i vescovi

"La strada è tutta in salita, chi ha promesso che tutti saranno rispettati, che si farà una nuova Siria. I ribelli hanno incontrato i vescovi ad Aleppo assicurando che rispetteranno le varie confessioni religiose e i cristiani, speriamo che mantengano questa promessa e che si vada verso una riconciliazione e che la Siria possa trovare anche un po' di prosperità". Lo dice a Vatican News, il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco che aggiunge: "L'augurio è che anche la comunità internazionale risponda, magari abolendo le sanzioni, perché sono un peso che grava molto soprattutto sulla povera gente. Voglio sperare che poco a poco vengano eliminate le sanzioni".

Media, 'il premier al-Jalali mantiene il suo incarico'

Il premier siriano, Muhammad al-Jalali, mantiene per ora il suo incarico alla guida del governo a Damasco. Lo riferiscono media siriani e fonti delle fazioni armate che hanno per ora il controllo della capitale, smentendo le notizie di aver messo Jalali in stato di fermo. "Il premier si appresta a mantenere il suo incarico e a proseguire il suo mandato al servizio del paese", affermano le fonti.

Kiev: 'I dittatori che scommettono su Putin sono destinati a cadere'

"Idittatori che si appoggiano e scommettono su Vladimir Putin sono destinati a cadere", come dimostra la caduta di Bashar al Assad in Siria: lo ha dichiarato il ministero degli Esteri dell'Ucraina.

"Assad è caduto. Così è come è sempre stato e sempre sarà per i dittatori che scommettono su Putin, Lui tradisce sempre quelli che fanno conto su di lui", ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiga sui social media, ribadendo il suo "sostengo al popolo siriano".

Ribelli, 'leader Jolani arriva a Damasco, bacia la terra'

Iribelli guidati dalla milizia islamica Hts hanno annunciato l'arrivo del loro capo, Abu Mohammed al-Jolani (vero nome Ahmed al-Sharaa) a Damasco, diverse ore dopo la presa della capitale siriana. Il leader Ahmed al-Sharaa "si è prostrato e ha baciato la terra" al suo arrivo a Damasco, ha annunciato il canale Telegram della coalizione ribelle, che mostra una foto di al-Jolani inginocchiato su un prato.

Il capo dei ribelli alla tv siriana: 'Il futuro è nostro'

Non c'è spazio per tornare indietro, "il futuro è nostro". Lo ha detto il leader di Hayat Tahrir al-Sham, Abu Mohammed al-Jolani, alla Tv di stato siriana, come riferisce la Bbc.

L'Ue: 'La fine di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo'

"La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. La nostra priorità è garantire la sicurezza nella regione. Lavorerò con tutti i partner costruttivi, in Siria e nella regione". Lo scrive su X l'Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas.

Netanyahu: 'La caduta di Assad il risultato dei colpi a Iran e Hezbollah'

"Èun giorno storico per il Medio Oriente: il regime di Assad è un anello centrale della catena del male di Iran, questo regime è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all'Iran e a Hezbollah, i principali sostenitori del regime di Assad. Questo ha creato una reazione a catena in tutto il Medio Oriente di tutti coloro che vogliono liberarsi da oppressione e tirannia". Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in visita questa mattina al Monte Bental nel Golan, da dove si vede la Siria. "Questo crea nuove opportunità, molto importanti per Israele, ma non privo di rischi", ha aggiunto.

I ribelli: '13 ore di coprifuoco a Damasco'

 Iribelli siriani hanno dichiarato un coprifuoco di 13 ore nella capitale Damasco. Lo riporta la Cnn citando una dichiarazione su Telegram del loro Comando per le operazioni militari.

Tajani: 'In Siria la transizione sia politica e non militare'

In Siria "noi auspichiamo un passaggio di consegne tra il regime che e' caduto e la nuova realta' che sia pacifico. Che ci sia una transizione politica e non militare. Mi pare che in questo momento le cose vadano in questa direzione. E' importante che rimanga l'unita' politica della Siria". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Sulla situazione "continua il confronto costante con i nostri alleati del G7 e non e' escluso che ci possa essere un documento dell'Ue, un documento a 27, nelle prossime ore", ha aggiunto.

Eventuale esfiltrazione dalla Siria, allertate le forze speciali

Le forze speciali e gli assetti strategici della Difesa sono in allerta per un'eventuale operazione di esfiltrazione del personale italiano rimanente nel paese. Lo si apprende da fonti del ministero della Difesa, interpellate dall'ANSA.

"Abbiamo dato la nostra disponibilità per qualunque tipo di evenienza e per adesso, come tutte le altre nazioni, non solo europee e internazionali, stiamo valutando ogni possibile linea d'azione per garantire la sicurezza del personale italiano e la loro eventuale esfiltrazione, qualora la situazione dovesse degenerare ulteriormente e diventare oltremodo pericolosa e caotica", dichiara all'ANSA il ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale insieme al Capo di Stato Maggiore della Difesa e al comandante operativo di vertice interforze, in coordinamento con la Farnesina e Palazzo Chigi sta costantemente monitorando la situazione in Siria.

"Stiamo seguendo da giorni con la massima attenzione la situazione in Siria. La sicurezza dei nostri connazionali è una priorità assoluta. Il ministro Tajani si è occupato, nei giorni scorsi, del rientro degli italiani che erano ancora presenti in Siria", ha aggiunto Crosetto.

Un salone del palazzo di Assad a Damasco dato alle fiamme

Un salone di ricevimento del palazzo presidenziale di Bashar Al Assad a Damasco è stato dato alle fiamme, hanno constatato fonti giornalistiche Afp sul posto.

Tajani: 'Per ora non ci sono altri italiani che vogliono andarsene'

"15 nostri connazionali hanno passato la frontiera con il Libano e si trovano adesso a Beirut in alcuni conventi. Ieri ne erano arrivati altri in Giordania". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una conferenza stampa all'Unità di crisi sulla situazione in Siria, aggiungendo che "non ci sono altri cittadini italiani che chiedono di lasciare il Paese. Il consiglio che ha datto l'ambasciata è di rimanere a casa".

Per quanto riguarda gli italiani di Aleppo, "in questo momento sono tranquilli perché la situazione è stabile. Tra quelli che sono Damasco coloro che volevano lasciare la città lo hanno fatto, chi voleva rimanere è rimasto", ha spiegato Tajani. Aggiungendo che "naturalmente siamo pronti a fare tutto cioò che serve".

Mosca: 'Basi russe in Siria in allerta ma non in pericolo'

"Le basi militari russe in Siria sono in massima allerta ma al momento non vi è alcun pericolo serio per la loro incolumità". Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca.

Mosca conferma, 'Assad ha lasciato la Siria'

Il ministero degli Esteri russo ha confermato che Bashar al Assad ha lasciato la Siria dopo essersi dimesso da presidente.

"A seguito dei negoziati tra Assad e alcuni partecipanti al conflitto armato sul territorio della Siria, Assad ha deciso di lasciare la carica presidenziale e ha lasciato il Paese, dando istruzioni per effettuare pacificamente il trasferimento del potere", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo. "La Russia non ha partecipato a questi negoziati", si sottolinea nella nota.

Media siriani: 'Raid israeliani su una base aerea vicino Damasco'

Imedia siriani riferiscono di attacchi aerei israeliani nelle zone di Daraa e Suwayda, nel sud della Siria, non lontano dal confine, e sulla base aerea di Mezzeh, vicino a Damasco. Gli attacchi hanno preso di mira i depositi di munizioni e armi della base aerea di Khalkhalah a Suwayda, diversi siti nel governatorato di Daraa e la base aerea di Mezzeh. Per il momento l'Idf non ha commentato.

Migliaia di siriani in Libano verso i valichi di confine

Migliaia di siriani, molti da più di 10 anni profughi nel vicino Libano, si stanno dirigendo stamani ai valichi frontalieri con la Siria dopo il dissolvimento del sistema di potere incarnato dalla famiglia Assad al potere da 54 anni. Lo riferiscono i media libanesi che citano come le autorità di Beirut stiano ora facilitando l'esodo in massa di profughi siriani a lungo considerati in Libano come un peso insostenibile per la società e l'economia del Paese.

Tass: 'Molti Paesi negano l'asilo ad Assad, forse va in Africa'

Bashar al Assad avrebbe chiesto asilo a diversi Paesi, che glielo avrebbero negato, e potrebbe essere diretto verso qualche Paese in Africa, secondo quanto detto alla Tass da un membro del "Comitato politico dell'opposizione siriana".

Tajani: 'Non toccati ambasciatore e personale della sede a Damasco'

"Stamattina un gruppo armato è entrato nel giardino della sede della residenza dell'ambasciatore. Hanno portato via solo 3 automobili e tutto è finito lì. Non sono stati toccati né l'ambasciatore né i carabinieri". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti dopo che i ribelli siriani sono entrati nella sede diplomatica italiana in cerca di uomini del regime. Tajani ha aggiunto che sulla vicenda, "fin dalle prime ore sono in contatto con il ministro Crosetto e con il presidente del Consiglio".

I ribelli cercano uomini del regime nelle ambasciate, anche italiana

Un gruppo di miliziani fra quelli presenti da ieri notte a Damasco è entrato nella residenza dell'ambasciatore d'Italia dove ha effettuato una sorta di perlustrazione. Lo rende noto la Farnesina sottolineando che l'ambasciatore e il resto del personale italiano sono in un altro luogo sicuro.

La Farnesina sta gestendo la situazione con contatti con i paesi alleati per garantire la sicurezza del personale e la protezione delle sue sedi diplomatiche. I miliziani starebbero effettuando perquisizioni anche nelle ambasciate e negli uffici delle Ong internazionali presumibilmente per verificare la presenza di dirigenti del regime in fuga.

Turchia: 'Il governo siriano è caduto, contatti coi ribelli'

"Il governo siriano è collassato" e il controllo del Paese "è passato di mano". Lo ha detto il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, spiegando che Ankara "è in contatto" con i ribelli per garantire "la sicurezza" all'interno della Siria.

Iran, 'destino della Siria deve essere deciso dal suo popolo'

"Il destino della Siria dovrebbe essere determinato dal popolo di questo Paese", ha dichiarato domenica un membro del Consiglio per il Discernimento ed ex comandante delle Guardie Rivoluzionarie, Mohsan Rezaei. "L'intervento e l'abuso di attori stranieri, tra cui gli Stati Uniti e Israele, non avranno altro risultato se non quello che è successo in Libia, Afghanistan e Iraq in precedenza", ha aggiunto in un post sul suo account X domenica, dopo la caduta del regime siriano di Bashar Al Assad.

Ladri nelle case e spari in aria, gli abitanti a Damasco hanno paura

"Abbiamo paura, per ora rimaniamo chiusi in casa": è una delle numerose testimonianze raccolte in queste ore dall'ANSA da abitanti di Damasco che seguono con entusiasmo e al tempo stesso con preoccupazione gli sviluppi seguiti al dissolvimento questa notte del sistema di controllo e repressione incarnato dalla famiglia Assad, al potere da 54 anni.

"Con l'apertura delle prigioni sono usciti non solo dissidenti e oppositori politici, ma anche tanti ladri e criminali", afferma Rawda, che riferisce di furti e saccheggi nelle case. Altre testimonianze riferiscono di continui boati di raffiche di fucili automatici. La tv di Stato siriana, il cui controllo è passato stamani in mano agli insorti, ora trasmette un annuncio: "Invitiamo tutti i siriani a proteggere le proprietà pubbliche e private", proprio in riferimento al diffondersi di atti di criminalità, vandalismo e saccheggi.

Media: 'i voli all'aeroporto di Damasco fermi fino al 18 dicembre'

Ivoli da e per l'aeroporto internazionale di Damasco sono stati sospesi almeno fino al 18 dicembre, secondo quanto affermano media siriani. La radio Sham Fm, citata da altri media, afferma che l'aeroporto, con l'arrivo dei ribelli, è stato evacuato. "Per ora non ci sono voli. Siamo in attesa di ulteriori informazioni dalla nostra compagnia sulla ripresa dei voli", ha detto un portavoce, citato dai media.

Agenzia russa: 'Saccheggi di massa a Damasco'

L'agenzia russa Ria Novosti riferisce, citando "testimoni oculari", che "saccheggi di massa" sono in corso a Damasco nei quartieri dove sono situate le sedi governative.

Media: 'mistero sull'aereo con Assad, è sparito dai radar'

L'aereo, su cui sarebbe partito Bashar al Assad "da Damasco è scomparso improvvisamente dai radar dopo qualche minuto di volo, dopo una virata di 180 gradi verso la costa". Lo riportano i media israeliani, citando Reuters che parla di "mistero". "Ci sono alte probabilità che sia morto nell'incidente aereo", sottolineano fonti siriane alla Reuters, secondo quanto riportano i media.

Cnn: 'I ribelli interrogano militari e servizi cercando Assad'

Una "ricerca attiva" del dittatore Bashar Al Assad è in corso in Siria da parte dei ribelli, che cercano di ottenere informazioni da ufficiali militari e membri dei servizi segreti che possano saperne qualcosa. Lo scrive la Cnn, che cita fonti informate e vicine ai movimenti dei ribelli siriani.

I ribelli controllano Tv, aeroporto e palazzo di Assad

Iribelli che sono entrati a Damasco hanno preso il controllo dei centri del potere della capitale siriana. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate di sicurezza che stanno seguendo l'evolversi della situazione, al momento sono in mano ai ribelli il palazzo Presidenziale nel quartiere di Malki, la sede della Tv di Stato, l'aeroporto internazionale e il carcere di Sednaya.

I ribelli controllano anche le principali strade a Damasco e in diverse zone della città i cittadini sono scesi in strada per applaudire i ribelli e per intonate slogan contro Bashar Al Assad.

Media, assaltata l'ambasciata iraniana a Damasco

L'ambasciata iraniana a Damasco è stata attaccata da un gruppo di uomini armati, ha riferito l'IRNA, dopo che le immagini dell'attacco sono state diffuse dalla TV. La Tv di Stato iraniana ha trasmesso un video della rete Al-Arabiya che mostra diversi uomini armati che attaccano l'ambasciata iraniana,
saccheggiandola e danneggiando parti dell'edificio.

Il personale diplomatico ha evacuato l'ambasciata prima che la sede diplomatica venisse attaccata dai ribelli siriani, secondo quanto dicono i media ufficiali iraniani.

La Tv di Stato siriana: 'Caduto un regime criminale, vittoria della rivoluzione'

La Tv di Stato siriana ha mandato in onda un messaggio in cui si proclama la "vittoria" dell'insurrezione e la caduta del "regime criminale" di Bashar Al Assad dopo la caduta di Damasco. "Vittoria della grande rivoluzione siriana e caduta del criminale regime di Assad", si legge in un messaggio scritto mandato in onda su uno sfondo rosso. In un video mandato in onda si vede una persona che legge un proclama dalla "Sala operativa della conquista di Damasco".

In un video dei ribelli 'l'arresto del premier siriano al-Jalali'

Un video postato dai ribelli siriani mostra quello che viene descritto come l'arresto del primo ministro siriano Assad al-Jalali, proprio mentre si stava recando a un incontro con la loro leadership in un hotel di Damasco. Il leader dei ribelli, Abu Mohammed al-Jolani, aveva dichiarato che il premier al-Jalali sarebbe rimasto in carica per garantire la transizione dei poteri in Siria. Lo stesso premier ha espresso il desiderio di libere elezioni da tenersi nel Paese.