di ROMANA CORDOVA

Nuova legge sull’uso dei contanti: se si supera una determinata soglia scatta la sanzione. Ecco tutto quello che c’è da sapere. 

Negli ultimi anni, l’utilizzo del contante è stato oggetto di crescenti restrizioni in molti paesi europei, e l’Italia non fa eccezione. Il governo italiano ha recentemente introdotto nuove misure che mirano a limitare l’uso del contante e a combattere l’evasione fiscale. Queste misure includono sanzioni rigorose per coloro che superano determinate soglie nel trasferimento di contante, nonché nuove regole riguardanti assegni e carte prepagate.

Nel contesto europeo, l’Italia non è l’unico paese ad aver adottato misure simili. Francia, Spagna e Grecia, ad esempio, hanno implementato politiche rigorose per limitare l’uso del contante e incoraggiare i pagamenti digitali come parte di una strategia globale per combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.

La nuova soglia per i pagamenti in contante

Secondo le nuove disposizioni, il limite massimo per i pagamenti in contante è stato notevolmente ridotto. Attualmente, la soglia è fissata a 5.000 euro, e qualsiasi transazione che superi questo importo è soggetta a severe sanzioni. In passato, la soglia era stata fissata a 10.000 euro, ma il governo ha deciso di abbassarla ulteriormente per migliorare il monitoraggio delle transazioni finanziarie e ridurre le attività economiche sommerse. La decisione di abbassare la soglia è stata motivata dalla necessità di allinearsi con le normative europee e di garantire una maggiore trasparenza nelle transazioni economiche.

Le multe per chi supera la soglia consentita possono essere considerevoli. Infatti, chi viene colto in flagrante a effettuare transazioni superiori a 5.000 euro in contante può incorrere in sanzioni che variano da 3.000 a 50.000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione. Inoltre, le autorità fiscali hanno ora il potere di sequestrare somme di denaro anche inferiori alla precedente soglia dei 10.000 euro, se vi sono sospetti di attività illecite o evasione fiscale.

Oltre ai limiti sui contanti, il governo ha introdotto nuove regolamentazioni per l’uso di assegni e carte prepagate. Gli assegni devono ora essere compilati con specifiche indicazioni, come il nome del beneficiario e il divieto di trasferimento a terzi, per prevenire il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale. Per quanto riguarda le carte prepagate, sono state introdotte misure che richiedono l’identificazione del titolare della carta per ogni transazione superiore a 1.000 euro, al fine di garantire una maggiore tracciabilità delle operazioni finanziarie.

Incentivi per i pagamenti elettronici

IL governo difende le nuove normative come necessarie per combattere l’evasione fiscale, un problema cronico in Italia che erode le entrate statali e mina la competitività economica del paese. Secondo le stime ufficiali, l’economia sommersa in Italia rappresenta circa il 12% del PIL nazionale, una cifra considerevole che il governo spera di ridurre attraverso queste misure più restrittive.

Per agevolare la transizione verso un’economia meno dipendente dal contante, il governo sta anche promuovendo l’uso di pagamenti elettronici attraverso incentivi fiscali e campagne di sensibilizzazione. Sono stati introdotti crediti d’imposta per i commercianti che installano POS e accettano pagamenti digitali, e si è cercato di informare il pubblico sui vantaggi delle transazioni elettroniche, come la sicurezza e la praticità.