Gente d'Italia

Lettera aperta a Domenico Porpiglia, fondatore, editore e Direttore di Gente d’Italia

Caro Mimmo
tra un paio di settimane saranno due anni esatti dall'ultima volta che 'Gente d'Italia' è arrivato in edicola. Era un numero speciale, ma ti posso dire che non è stato l'ultimo. Scrivo a nome di tutta la redazione, qualche giorno dopo l'ennesimo colpo basso ricevuto: il rinvio, addirittura di dodici mesi, dell'udienza che deve ristabilire la verità e ridare a questo giornale ciò che l'ex ambasciatore pro tempore in Uruguay Giovanni Iannuzzi e il membro CGIE e Comites Montevideo Aldo Lamorte - fraudolentemente, con le loro spudorate menzogne nella speranza di farci tacere per sempre - hanno contribuito a far togliere: i contributi statali che ci spettano e ci servono per sopravvivere. Ma si sbagliano, non riusciranno a farci scomparire: oggi c'è sempre il nostro portale, ma a noi non basta. Sì, un altro anno di attesa, sembra che sia proprio questa la Giustizia italiana, ma se l'altro giorno, subito dopo aver ricevuto la notizia da Roma, mi hai detto "Io non mi arrendo", con questa lettera aperta posso risponderti, ancora, e a nome di tutta la redazione, che anche noi non ci arrendiamo e siamo con te in questa lunga battaglia. Perchè vogliamo tornare in edicola, vogliamo riportare 'Gente d'Italia' dove è sempre stato per un quarto di secolo, tra i suoi lettori. È un momento molto difficile perchè due anni fermi con il cartaceo sono davvero troppi, ma non credano i nostri nemici che il tempo ci faccia dimenticare il nostro obiettivo: contribuire a rimettere in azione le rotative e vedere nuovamente realizzare, stampare, distribuire, leggere 'Gente d'Italia'. Finora il Governo Meloni ha fatto ben poco, o forse troppo: ha abbandonato gli italiani nel mondo tradendo la memoria di Mirko Tremaglia e pare abbia anche un conto aperto con la libera informazione (l'ultima 'denuncia' è della Fieg) perchè evidentemente è più importante ingrassare i propri conti correnti, mi riferisco in particolare allo scandalo in 'manovra' del raddoppio degli stipendi da favola dei 'tecnici': 1,3 milioni di euro l'anno. E gli onorevoli e senatori eletti dagli italiani all'estero? Fortunatamente c'è il quotidiano incessante impegno dell'on. Fabio Porta del Pd, poi qualcosa qua e là e proprio nulla da FdI, il partito di maggioranza del Governo. Ma proprio per ciò che sta succedendo, la nostra volontà è quella di tornare in edicola al più presto, superando menzogne, ritardi e quant'altro si metta (o si sia già messo) sulla nostra strada. Vogliamo informare gli italiani all'estero di quello che va e che non va, liberandoli un po' dalle tante veline quotidiane, senza essere legati a nessun carro, come abbiamo sempre fatto seguendo il tuo esempio. Un sogno? No, perchè i lettori, lo sappiamo, ci stanno aspettando.
Roberto Zanni
Condirettore 'Gente d'Italia'
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