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L’editore Stefano Valore dopo il sequestro: “Cercavano anche gli hard disk”

ROMA – Vanno avanti le indagini degli investigatori sulla vicenda di Stefano Valore, l’imprenditore romano e editore dell’agenzia Dire, aggredito e sequestrato per ore nella sua villa nella notte tra sabato e domenica, da una banda di malviventi.

Secondo quanto riferito dal Ceo di SiliconDev “non è stata una rapina ‘normale’ ma un colpo su commissione”, perché sono andati via dopo essersi impossessati, oltre che di soldi e gioielli, anche di hard disk e supporti informatici”.

IL SEQUESTRO

L’imprenditore, era appena rientrato nel garage di casa, intorno alla mezzanotte, quando, sceso dall’auto è stato accerchiato da quattro persone armate con il viso coperto, che lo hanno costretto ad entrare in casa. Essendo a conoscenza del porto d’armi di Valore, lo hanno lasciato a torso nudo per controllare che non fosse armato e non usasse il cellulare, con un uomo che lo teneva sotto scacco con un’arma. Poi, i ladri hanno rovistato “dappertutto, ma senza fare troppo caos o distruggere cose. Ho l’impressione forte che siano andati mirati. Hanno agito in maniera discreta ma molto professionale”, ha detto Valore. Durante il sequestro, durato circa due ore, c’è stata anche una colluttazione e l’imprenditore è stato colpito alla testa con il calcio di una pistola. L’incubo per Valore, è finito solo quando i malviventi hanno aperto la cassaforte con alcuni frullini, per poi rubarne il contenuto.

IL BOTTINO DEI LADRI

I ladri sono scappati via con un bel bottino. Oltre ad una decina di orologi della sua collezione, per un valore di circa 150mila euro, l’editore ha raccontato che “hanno portato via anche dei gioielli, mi piacciono i bracciali, credo per circa altri 50mila euro, poi qualche migliaia di euro in contanti. Il bottino potrebbe essere tra i 200 e i 250mila euro”. Ma il dubbio di Stefano Valore è quello che i banditi cercassero altro: “Troppo puntuale e organizzata la loro azione. E poi perché portarsi via gli hard disk? Con la mia società lavoriamo anche a progetti con vari livelli di classificazione, segretati. Siamo produttori di tecnologia e gestiamo la tecnologia dei nostri clienti, committenti pubblici e privati. Se è così lo capiremo solo più avanti”.

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