di BARBARA LEOTTA
Sapevi che puoi andare in pensione con 30 anni di contributi? Nel 2025 ti basterà richiederla, cosa cambia con l’arrivo del nuovo anno.
È possibile in Italia andare in pensione con 30 anni di contributi? A quanto pare sì. Occorre però fare attenzione e studiare minuziosamente la materia per comprendere come fare per non incorrere in errori. Dunque, per andare in pensione occorrono almeno 20 anni di contributi, corrisponde infatti tale tempo alla soglia minima.
Tuttavia, trattasi del lasso di tempo necessario per acquisire il diritto alla pensione di vecchiaia, ma ci sono delle eccezioni. In Italia ci sono anche diverse misure di pensionamento anticipato che prevedono però carriere contributive lunghe. In genere chi intende andare in pensione anticipatamente deve aver versato almeno 40 anni di contributi, ma è necessario chiarire che esistono dei mezzi che consentono di smettere di lavorare e di percepire la pensione con un numero più basso di contributi.
Si può andare in pensione con 30 anni di contributi nel 2025? Si, come richiederla
Andare in pensione con 30 anni di contributi alle spalle può essere un’opportunità da cogliere nel 2025. Sussiste, infatti, un’agevolazione che lo prevede. Non è difficile, basta richiedere l’Ape sociale. L’anticipo pensionistico sociale è un’agevolazione che entrerà in vigore anche nel 2025 ed è destinata a tutti coloro che hanno determinati requisiti.
Occorre aver compiuto 63 anni e 5 mesi di età e aver superato i 30 anni di contributi versati. Con queste prerogative si può accedere alla prestazione come disoccupato. L’Ape sociale è infatti destinata solo a specifiche categorie di lavoratori che svolgono attività particolarmente pesanti o che siano invalidi, caregiver o disoccupati.
Per richiedere la misura del pensionamento anticipato in qualità di disoccupato, il richiedente deve aver perso il lavoro in maniera involontaria. Ciò significa che non vi rientrano coloro i quali si siano licenziati volontariamente, nel caso in cui ci sia stato licenziamento collettivo, nel caso in cui sia scaduto il contratto di lavoro a termine o nel caso di dimissioni per giusta causa.
Infatti, la misura è collegata alla Naspi, cioè il richiedente prima di presentare la domanda di pensione con l’Ape sociale, deve aver terminato di ricevere interamente la Naspi. Trattasi, dunque, di un espediente da utilizzare qualora si voglia usufruire del pensionamento anticipato.
È necessario ribadire che per beneficiare dell’Ape sociale, il richiedente deve essere in possesso di tutti i requisiti sanciti ad hoc da legislatore, nel caso in cui infatti ne fosse sprovvisto, non sarebbe per lui possibile andare in pensione in modo anticipato.